Bentrovati all’ascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Giorgio Sbordoni. Ancora una tragedia sul lavoro, di nuovo in Veneto. A perdere la vita, a Minerbe, nel veronese, un operaio, di origine romena, impegnato in un intervento di manutenzione al mangimificio Zanon, travolto e schiacciato da un muletto. 349 le vittime dall’inizio dell’anno. E proprio per questo pomeriggio a Padova i sindacati metalmeccanici avevano già indetto un presidio per rivendicare il diritto alla salute e alla sicurezza, invitando tutti i delegati delle aziende del territorio. Lotta per la sopravvivenza. Occupata la Bekaert di Figlìne Valdarno, provincia di Firenze. La protesta in seguito all’annunciata chiusura dello stabilimento di cordicelle di metallo per pneumatici che avverrà tra 75 giorni, allo scadere della procedura di licenziamento collettivo per i 318 dipendenti. La Fiom si oppone a questa decisione improvvisa e lancia l’allarme: l’impatto per il territorio sarà devastante, con l'indotto le persone coinvolte sono oltre 400. Investire sul lavoro per sconfiggere insicurezza e paure. Nell’intervento di Susanna Camusso, segretario generale Cgil, al XVII congresso della Uil in corso a Roma un bilancio dell’azione dei sindacati e uno sguardo alle sfide del futuro. Ascoltiamone un passaggio. (sonoro) Timide aperture. Al tavolo su Italiaonline l’azienda ha ribadito la volontà di perseguire l’accordo sindacale e valutare i più efficaci strumenti per condurre la vertenza, ma ha escluso il ricorso alla solidarietà, chiesta dai sindacati. C’è tempo fino al 2 luglio per disinnescare il piano lacrime e sangue dell’ex Seat da 400 esuberi. Andamento lento. Mentre in Russia sono in corso i Mondiali, l’Uisp porta in campo il calcio camminato, una formula che permette di giocare anche agli over 50. Da oggi a domenica a Pesaro il primo campionato nazionale di questa specialità, adatta a chi non è più giovane o ha problemi di mobilità, ma ha la passione per il pallone. A caro prezzo. La Grecia è salva, addio alla Troika. Dietro all’annuncio la perdita di oltre 900mila posti di lavoro in pochi anni. Il servizio di Stefano Milani. Si fa presto a dire fuori dalla crisi. Per la famigerata Troika, FMI, BCE e Commissione europea, sembra una festa, ma per il popolo greco è una vittoria di Pirro e la parola fine, in fondo a questa tragedia, dev’essere ancora scritta. In 8 anni le misure di austerità hanno lasciato per strada quasi un milione di posti di lavoro, 40 miliardi di euro di pil, una disoccupazione, seppur in calo, al 20,6 per cento, il doppio di quella italiana. Per non parlare del livello delle pensioni o dei contratti collettivi che non sono ancora tornati in vigore. L’elenco delle aziende chiuse, le più grandi del Paese, sembra una corsa a tappe verso il deserto. Non c’è più il gruppo Atlantic, grande distribuzione; l’industria di mobili Neoset; l’azienda leader della panificazione Nutriart. E persino i produttori della Feta, il famoso formaggio, denunciano il crollo delle vendite. Unico settore in ripresa, il turismo, ma da solo non basterà. E’ tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it
Giornale Radio del Lavoro Edizione delle 13:00
A cura di Giorgio Sbordoni
22 giugno 2018 • 13:02