Sono centinaia i pensionati e gli studenti impegnati ogni estate nei campi e nei laboratori promossi da Arci, Libera, sindacato pensionati, dai lavoratori dell’agroindustria della Cgil e da tutto il sindacato di Corso d’Italia, insieme a Rete degli studenti e Udu - Unione degli Universitari. Raccontandola dal punto di vista delle generazioni possiamo descrivervi una situazione in cui - in base all’età - nonni, zii, nipotini sono impegnati fianco a fianco - sotto il sole - anche con una certa fatica, sui terreni confiscati alle mafie. Un’occasione per mettere a confronto generazioni diverse, conoscersi, scambiarsi esperienze. Si va da Campolongo Maggiore ed Erbè, in Veneto, a Salsomaggiore, in Emilia Romagna. Da Pietralunga, in Umbria, a Cerignola e Mesagne, in Puglia. E ancora Parete, nel Casertano, Isola Capo Rizzuto e Polistena in Calabria fino allo storico fondo di Corleone, il primo in cui è stata avviata l’esperienza dei campi antimafia. Da pochi anni sono nati laboratori che sviluppano questo progetto anche nelle città di Milano, Lecco, Ventimiglia, Riace e Catania. Un’iniziativa che si ripete ogni anno dal 2005. E che anche quest’anno ha visto giovani e anziani provenienti da tutta Italia riappropriarsi - attraverso il lavoro - di terreni restituiti alla comunità, una volta appannaggio della criminalità organizzata.
Campi della legalità 2019
I semi di oggi, i frutti di domani. Con Daniela Cappelli e Lorenzo Rossi Doria, Spi Cgil; Serenella Pallecchi, Arci; Gianluca Torelli, Cdl Napoli; Enzo Moriello, Cgil Lombardia; Anita Maria Meschia, volontaria. In studio Marco Genovese, Libera
18 luglio 2019 • 13:04