Fu eletto l’8 luglio 1978, in un Paese ancora scosso dall’omicidio di Aldo Moro. Trasformò ruolo e immagine del Quirinale, riaffermando i valori antifascisti della Costituzione, anche contro le Br
Nel 1960 il Movimento sociale italiano prova a riunione il sesto congresso a Genova. La mobilitazione è grande, l'assise non si terrà. Il 28 giugno le parole del partigiano e futuro presidente della Repubblica, Sandro Pertini
L'8 luglio 1978, in un'Italia ancora profondamente scossa dall'omicidio Moro, un ex partigiano che aveva subito il carcere e il confino, viene eletto a capo della Repubblica.È il primo e unico esponente del partito socialista a ricoprire quell'incarico. La sua storia attraverso alcuni aneddoti che non tutti conoscono
Quando nel 1960 il Movimento sociale italiano prova a riunire il suo sesto congresso a Genova, la risposta è massiccia. Nella città medaglia d'oro della Resistenza si tengono due cortei, e poi viene proclamato lo sciopero generale. Tuona dal palco della manifestazione del 28 giugno la voce del partigiano e futuro presidente della Repubblica
L'8 luglio 1978 viene eletto al Quirinale, in un'Italia ancora scossa dall'omicidio di Moro. Nel suo discorso di insediamento dice: "Bisogna assicurare il lavoro ad ogni cittadino. La disoccupazione è un male tremendo che porta alla disperazione". È stato il presidente di tutti gli italiani
Moriva 31 anni fa - il 24 febbraio 1990 - Sandro Pertini, antifascista, partigiano eletto all’Assemblea costituente, senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive sempre confermato dal 1953 al 1976
Un saggio curato dal professor Enrico Cuccodoro, che ci racconta il ritorno dell'allora Presidente della Repubblica nei luoghi della nostra democrazia, nel nome di una fondante pedagogia istituzionale. A cura di Emiliano Sbaraglia