Il segretario generale Landini depone una corona per ricordare il giurista ucciso dalle Brigate Rosse: "Studioso delle regole al servizio della democrazia"
Il 20 del maggio 1999 il giuslavorista e al tempo consigliere del ministero del Lavoro fu assassinato dalle Brigate rosse in un agguato terroristico. Nel ventiduesimo anniversario dell’omicidio, il segretario della Cgil ricorda la figura dell’uomo, dello studioso, dell’eroe civile: "Grazie a lui abbiamo una legge sulla rappresentanza nel pubblico impiego"
Il 20 maggio del 1999 veniva assassinato lo studioso, che ci ha dato moltissimo e lasciato troppo presto. In pochi anni era diventato un riferimento per il diritto del lavoro
Anziché fare campagna elettorale sulla pelle delle persone, il governo riparta dal lavoro. Le dichiarazioni del segretario generale della Cgil Maurizio Landini a margine della commemorazione di Massimo D’Antona
Gli interventi di E. Gaudio, Rettore Università La Sapienza; T. Marci, preside Falcoltà Scienze politiche; L. Scuccimarra, Dipartimento Scienze politiche; B. Caruso, Università di Catania; M. Landini, Cgil; S. Mattarella, Presidente della Repubblica
Così Landini nella commemorazione a vent'anni dall'assassinio del giuslavorista. Allo studioso è stata intitolata l'Aula XIII di Scienze politiche dell'università La Sapienza di Roma alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il 20 maggio di venti anni fa il giurista e docente universitario, consulente del governo D'Alema, veniva ucciso dalle Nuove Brigate Rosse. È stato un riformatore e un uomo del dialogo, voleva qualificare il lavoro sotto il segno dello Statuto
Convinto sostenitore del ruolo del sindacato come soggetto della trasformazione e dell’innovazione, il giuslavorista cadeva il 20 maggio di 19 anni fa sotto i colpi delle Br. Commemorazione pubblica alla presenza della cittadinanza e delle istituzioni
Diciotto anni fa a Roma un commando delle Br uccise il giurista, consulente dell’allora ministro del Lavoro e amico della Cgil. “Un attacco – scriverà dieci giorni dopo su Rassegna Guglielmo Epifani – a tutti coloro che vogliono nuove regole”
Il 20 maggio 1999 il giuslavorista e, al tempo, consigliere del ministero del Lavoro, venne ucciso in un agguato terroristico. Mattarella: "Volle conciliare competitività e inclusione". Camusso: "I suoi ragionamenti sono di straordinaria attualità"
A 15 anni dall'assassinio del giuslavorista, la Cgil ricorda il suo contributo. Sorrentino: D'Antona guardava al lavoratore in carne ed ossa, al lavoro come progetto di vita. Orlando: lavoriamo in sua vece per cambiare l'Italia con il lavoro al centro
Il 20 maggio 1999 Massimo D'Antona, giuslavorista e al tempo consigliere del ministero del Lavoro, fu ucciso in un agguato terroristico. Come ogni anno, la cerimonia a Roma, in via Salaria, dove D'Antona fu assassinato