“Non ci è stata data – dicono Oreggia e Ferrari – alcuna ulteriore garanzia sul futuro occupazionale e produttivodi questa eccellenza del made in Italy”
Due ore di stop in seguito alla cassa integrazione prevista dal 17 maggio al 3 marzo: “Utili in crescita, ma le difficoltà si scaricano sui lavoratori”
Investimenti e lancio di nuovi modelli non garantiscono l'occupazione degli stabilimenti interessati, vero punto di confronto tra sindacato e Fca, visto l'aumento dell'incidenza della cassa integrazione negli ultimi mesi in tutti gli impianti
Ancora cassa integrazione nell'azienda modenese. Così si arriva a quasi due mesi di stop produttivo continuativo. Per la Fiom Cgil "la nuova direzione deve però sciogliere in tempi rapidi i dubbi sul futuro"
In occasione del workers day, giornata di mobilitazione degli stabilimenti FCA e CNHI, ci siamo collegati con operai e delegati da tutti i siti di produzione. Tra gli interventi Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil. A cura di Giorgio Sbordoni
Pizzolla (Fiom Modena): dal settembre 2015, giorno in cui si è azzerato il contatore della cassa integrazione, l'azienda ha utilizzato ben 11 mesi di ammortizzatore sociale, di cui 8 utili ai fini del contatore, sui 24 mesi a disposizione sino al 2020
Braccia incrociate per chiedere certezze sulle prospettive di rilancio produttivo dello stabilimento del Tridente, anche a fronte dell'ultimo periodo di cassa integrazione. Previsto un presidio, indetto da Fiom Cgil, davanti ai cancelli dello stabilimento
Incontro "separato" tra azienda e Fiom Cgil. Per il segretario Pizzolla ci sono "importanti punti di avanzamento", ma non sufficienti a sciogliere tutti i nodi sul futuro dello stabilimento modenese