Il 25 marzo il Msi vota la fiducia al governo. Proteste, morti e feriti in tutta Italia. La Cgil proclama lo sciopero generale. A caro prezzo l’antifascismo vince
L’8 luglio del 1960 l’uccisione del giovane disoccupato edile, durante una manifestazione contro il Governo Tambroni. Cgil e Spi: “La città non dimentica”
Il 6 luglio 1960 a Roma, una manifestazione in ricordo dei martiri della Resistenza finisce in scontri violentissimi con la polizia tambroniana, ma allarga il fronte democratico ai giovani studenti borghesi
Un governo Dc appoggiato dal Movimento Sociale. Le manifestazioni di piazza e gli spari sulla folla con i morti di Genova, Licata, Roma, Reggio Emilia, Catania e Palermo. È il 1960 e dopo lo sciopero generale dell'8 luglio l'esecutivo è costretto alle dimissioni
Il 6 luglio 1960 nella capitale viene negata l’autorizzazione a una manifestazione in ricordo dei martiri della Resistenza. La città non ci sta e, sfidando apertamente il divieto, i romani scendono per le strade. La stessa celere che aveva agito a Genova il 30 giugno, ucciso a Licata il giorno prima, colpisce di nuovo. Il giorno dopo toccherà a Reggio Emilia e a terra resteranno cinque operai
È il 5 luglio 1960. A Licata, in provincia di Agrigento, durante una manifestazione unitaria di braccianti e operai, polizia e carabinieri caricano e sparano contro il corteo guidato dal sindaco Dc Castelli uccidendo Vincenzo Napoli che, si racconta, cercava di difendere un bambino tenuto fermo a un muro e picchiato dai celerini
Il 5 luglio 1960 le forze dell'ordine reprimono nel sangue una manifestazione unitaria di braccianti e operai, sparando contro il corteo guidato dal sindaco Dc Castelli. Ci sarà un morto, Vincenzo Napoli, la prima vittima del "luglio della memoria"
In Sicilia la Cgil ricorda i lavoratori uccisi dalle forze dell'ordine a Palermo e a Catania durante i cortei antifascisti e per il lavoro di 60 anni fa
Davanti allo sciopero generale indetto per protestare contro le violenze dei giorni precedenti, la polizia colpisce la folla inerme. Sotto i colpi cadono cinque giovani operai comunisti, alcuni ex partigiani
Roma vuole commemorare i martiri della Resistenza. La manifestazione viene impedita all'ultimo minuto. La polizia carica la folla. Dopo i fatti di Genova e Licata, e prima dei morti di Reggio Emilia, ancora un atto di repressione da parte del governo Tambroni