Il deputato socialista viene ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924. Il suo ultimo discorso, le parole dell’epoca di Pertini, Turati, Amendola e la moglie Velia
Intervista ad Alberto Aghemo, presidente della Fondazione Matteotti, in occasione della presentazione di due volumi sulla figura del socialista assassinato dal fascismo
Il 26 giugno 1924 circa 130 deputati lasciano il Parlamento contro l’assassinio del segretario socialista operato dai fascisti. Le parole di Giovanni Amendola
Il 30 maggio 1924 il deputato socialista interviene alla Camera parlando di "libera sovranità del popolo". Appena dieci giorni dopo, il 10 giugno, sarà rapito e ucciso
Benito Mussolini ordina la morte del leader socialista per mettere a tacere le sue denunce di brogli elettorali attuati dalla dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924 e le sue indagini sulla corruzione del governo. "Tempesta" viene rapito e fatto scomparire il 10 giugno 1924. Mesi dopo Mussolini, in un discorso alla Camera, confermerà di essere responsabile della sua uccisione
Due mesi dopo la sparizione del deputato socialista, il suo cadavere viene rinvenuto nelle campagne di Riano. Sarà lo stesso Mussolini ad assumersi la responsabilità del delitto. Con Matteotti moriva un oppositore scomodo del suo regime che aveva avuto il coraggio di denunciare i brogli elettorali in occasione delle ultime elezioni politiche
Il 30 maggio 1924 il deputato socialista denuncia i brogli durante le elezioni politiche del mese precedente. Sarà l'ultima volta che interverrà in aula. Il 10 giugno infatti verrà rapito e ucciso dalle camicie nere
Il 26 febbraio del 1922 si insedia l'esecutivo guidato da Luigi Facta, di fatto l’ultimo prima dell’avvento del fascismo in Italia. Il 28 ottobre, infatti, si consumerà la marcia su Roma e inizierà il ventennio subito macchiato da crimini orribili come l'omicidio di Giacomo Matteotti
Mesi dopo il rapimento e l'omicidio del deputato socialista, il duce ammette le proprie responsabilità nel delitto in un discorso pronunciato in Parlamento. Sua la responsabilità, politica, morale e storica di tutto quanto è avvenuto, dell'olio ricino e del manganello, di tutte le violenza perpetrate dalle camicie nere. È il 3 gennaio 1925 ed è l’inizio del Regime.
Il 16 agosto del 1924, ormai più di due mesi dopo la scomparsa, viene ritrovato il corpo del deputato socialista. Rapito dai fascisti e poi ucciso, era stato abbandonato nei pressi di Riano. Se questo omicidio segna l'inizio del regime, l'opposizione di Matteotti a Mussolini costituisce ancora un esempio di onestà e tenacia politica e intellettuale
La lezione della senatrice a vita Liliana Segre a RadioArticolo1: "Sono trent'anni che vado nelle scuole, come testimone diretta degli orrendi crimini nazifascisti, e ai ragazzi dico: 'Siate vigili, mai indifferenti, e non fatevi travolgere dall'odio'"
Al Festival della formazione Liliana Segre, senatrice a vita, ha spiegato che il futuro si costruisce solo acquisendo la lezione del passato. Con lei Manuel De Carli, autore della graphic novel su Giacomo Matteotti. A cura di Roberta Lisi
L'intensa vita della nipote di Giacomo Matteotti, che a 19 anni decise di combattere per le brigate Giustizia e Libertà di Ferruccio Parri, raccontata in forma narrativa dalla penna di Zita Dazzi, giornalista di Repubblica. A cura di Emiliano Sbaraglia
A causare la morte del deputato socialista, il 10 giugno 1924, le sue denunce dei brogli elettorali attuati dalla nascente dittatura fascista nelle elezioni del 6 aprile 1924 e le sue indagini sulla corruzione del governo