Nel giudizio del sindacato il Rapporto su Benessere equo e sostenibile composto da cifre Istat e Cnel e concentrato su salute, trasporti, lavoro e ambiente

Marinucci (Cgil regionale): "Emergono due dati. Il primo, è che la piena e buona occupazione rappresenta un elemento di soddisfazione per le persone e contrasta la percezione d'insicurezza che caratterizza i più precari. Il secondo, è la rinuncia a valorizzare le proprie conoscenze quando questo non coincida con un'assunzione stabile. Quasi un terzo dei lavoratori è sovraistruito rispetto alla bassa qualità del lavoro offerto"

La pandemia ha ridotto il benessere degli italiani e aumentato le diseguaglianze. La ripresa cominciata nel 2021 non riduce i divari e rischia di bloccarsi per la guerra. Fracassi, Cgil: “L'Istat conferma che sul Def abbiamo ragione: inadeguato alle necessità sociali del Paese”

Il 2021 è stato l’anno del balzo del Pil, dell’aumento dell’occupazione, seppure in massima parte precaria. Ma i poveri non sono diminuiti, anzi al Sud sono aumentati. A spiegare le ragioni il professor Giancarlo Rovati, sociologo dell’Università Cattolica

Salute, lavoro, situazione economica sono alcuni temi del IX Rapporto Bes dell'Istat. Non solo la pandemia ha peggiorato una situazione già grave, soprattutto in confronto all'Europa, ma la ripresa del 2021 non è stata sufficiente. Le diseguaglianze aumentano. E il prossimo anno avremo le conseguenze della guerra in Ucraina, il costo dell'energia, l'inflazione

Il rapporto Istat "Bes 2020" descrive un Paese in cui crescono povertà e disuguaglianze. E una delle principali criticità sta nella qualità del lavoro

Enrico Giovannini, intervistato da RadioArticolo1: “Francia e Svizzera già lo hanno fatto. La prossima campagna elettorale deve occuparsi dei questi temi”. Gianni Di Cesare (Cgil): “Il Bes è strumento importante che va potenziato”