L’8 novembre del 1926 veniva arrestato a Roma. Morirà il 27 aprile del ‘37, ma resta il saggista italiano più letto al mondo e la sua lezione non tramonta

"Nazione e Mezzogiorno", nella collana Fondamenti di Futura editrice, ripercorre la storia dell'Unità d'Italia partendo dagli studi del grande pensatore italiano. L'introduzione di Giacomo Tarascio

Arrestato violando l'immunità parlamentare e lasciato morire lentamente in carcere il suo pensiero continua a essere vivo e fonte di ispirazione

Il partito di Gramsci e di Togliatti, quello di Berlinguer, un'organizzazione che sognava la rivoluzione della classe operaia prendeva corpo a Livorno 102 anni fa

L’8 novembre del 1926 Antonio Gramsci - “uno dei più originali pensatori dei nostri tempi, il più grande degli italiani dell’epoca nostra, per la traccia incancellabile che col pensiero e coll’azione egli ha lasciato” nelle parole di Palmiro Togliatti - viene arrestato in violazione dell’immunità parlamentare a Roma e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli

Lo volle il fondatore del Pci, fu lui a proporne la nascita e il nome. Il quotidiano attraversò gli anni del regime fascista e della clandestinità e ospitò le grandi firme del giornalismo e della letteratura italiana. L'ultimo numero sarebbe uscito nell'estate del 2017

Il 12 settembre 1923 il fondatore del Partito comunista inviava una lettera ai compagni di partito proponendo la fondazione di un giornale della sinistra operaia, rimasta fedele al programma e alla tattica della lotta di classe. L'Unità verrà dato alle stampe cinque mesi più tardi

Il 27 aprile del 1937 muore a Roma Antonio Gramsci, “uno dei più originali pensatori dei nostri tempi, il più grande degli italiani dell’epoca nostra” nelle parole di Palmiro Togliatti

Il 21 gennaio del 1921 nasce il Partito Comunista d’Italia. Quel giorno a Livorno c’è Antonio Gramsci. E insieme a lui ci sono Amadeo Bordiga, Angelo Tasca, Umberto Terracini, Palmiro Togliatti. Sognano la rivoluzione della classe operaia, discutono il destino del popolo lavoratore italiano. Il loro diventerà il partito di massa per eccellenza. “Il Congresso di Livorno - scriveva Antonio Gramsci su L’Ordine nuovo il 13 gennaio 1921 - è destinato a diventare uno degli avvenimenti storici più importanti della vita italiana contemporanea”. Non aveva torto

Il 31 ottobre del 1926 esce l'ultimo numero legale del giornale fondato da Antonio Gramsci e bandito dal fascismo

Il 12 settembre 1923 il fondatore del Partito comunista inviava una lettera ai compagni di partito proponendo la fondazione di un giornale della sinistra operaia, rimasta fedele al programma e alla tattica della lotta di classe. L'Unità verrà dato alle stampe cinque mesi più tardi

Il 2 settembre 1943 il sindacalista socialista firma con gli industriali un accordo interconfederale per il ripristino delle Commissioni interne. Viene reintrodotto nel campo delle relazioni industriali l’organo di rappresentanza unitaria di tutti i lavoratori, impiegati e operai nelle aziende con almeno 20 dipendenti. Anni prima il fondatore del Pci aveva scritto che quelle commissioni: "Sviluppate ed arricchite, dovranno essere domani gli organi di potere proletario che sostituisce il capitalista in tutte le sue funzioni utili di direzione e di amministrazione"

Quando pensò a quel giornale Antonio Gramsci lo immaginò operaio, contadino e di sinistra, un organo che tenesse insieme, come una Repubblica federale, tutte le anime del lavoro. Poi vennero i sequestri del regime, la clandestinità e ancora dopo i tribunali, le aste e la fine

Dopo 11 anni di sofferenze nelle prigione fasciste, il 27 aprile 1937 muore uno dei più grandi pensatori del Novecento. Padre del partito comunista italiano

Una rivolta, in gran parte spontanea, costringe l'imperatore Nicola II ad abdicare. Finisce la dinastia dei Romanov. Si apre la strada alla rivoluzione d'ottobre che porterà al potere i bolscevichi. Uno scritto di Gramsci racconta quei giorni

L'11 febbraio 1917 il filosofo comunista, fondatore del Pci, scrive un testo destinato a rimanere nella storia

Da Antonio Gramsci a Giuseppe Di Vittorio fino a Gianni Rodari la forza dell'umanità ma anche uno dei suoi primi bisogni è: sapere. Magari "tutti leggessero non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”

Sulla scia di quanto accade in Russia, in Italia gli anni 1919-1920 si caratterizzano per una forte conflittualità sociale che porterà alla conquista delle otto ore di lavoro giornaliere. Anima delle proteste i braccianti da un lato e gli operai dei Consigli di fabbrica dall'altro

Quando pensò a quel giornale il leader del Pci lo immaginò operaio, contadino e di sinistra, un organo che tenesse insieme, come una Repubblica federale, tutte le anime del lavoro. Oggi dopo aver rischiato la messa all'asta quel quotidiano non esiste più