È un anno importante per lo sport. Siamo infatti alle ultime battute prima dell’approvazione della legge sul lavoro sportivo. Di questo, del valore dello sport, hanno parlato Umberto Calcagno, presidente Aic, e Chiara Marchitelli, ex nazionale di calcio e responsabile settore calcio femminile dell’Aic intervistati da Silvia Truzzi, del Fatto Quotidiano, nel corso del XIX congresso della Cgil in svolgimento a Rimini.
Calcagno ha ricordato come la legge non riguarda “solo le atlete e gli atleti di altissimo profilo, ma anche chi svolge la propria attività nelle società dilettantistiche, nelle palestre, nei centri sportivi ma che finora non hanno alcuna tutela o garanzia”.
Una conferma che arriva da Marchitelli: “Ho giocato per 21 anni in serie A, ma non avrà alcuna pensione per questo, cosa che con questa legge i giovani e le giovani avranno in futuro”. “Se siamo d’accordo sul fatto che lo sport è un’agenzia educativa importante – ha aggiunto Calcagno – non è tollerabile che chi vi lavora, e a cui magari affidiamo i nostri figli, non abbia alcun diritto”.
Per Marchitelli “si fa fatica a capire quello che lo sport offre alla società. Per i giovani è rimasto un argine forte al disagio e uno strumento importante a livello educativo e fondamentale per l'integrazione: nello sport non ci sono differenze, non conta chi sei e da dove vieni, ma quello che fai”. Una difficoltà ancora maggiore per lo sport femminile, “soprattutto nel calcio dove bisogna vincere stereotipi e preconcetti che ne fanno una disciplina maschile”.