“Se il governo mette alla prova la capacità di mobilitazione del sindacato, stia pur certo che non ci tireremo indietro”. È con queste parole che il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ha concluso il suo intervento al XIX congresso della Cgil. “Siamo pronti a valutare con voi le iniziative di lotta da mettere in campo a sostegno delle nostre ragioni”, ha aggiunto: “Vediamoci subito per definire le modalità, l'intensità e i tempi da dare per una fase di lotta e mobilitazione”.
Un intervento polemico con l’esecutivo Meloni, di cui ha ricordato l’incontro avvenuto ieri (martedì 14 marzo) sul tema della delega fiscale. “La priorità è abbassare le tasse a lavoratori, pensionati e famiglie, a quelle persone che le tasse le pagano ogni anno fino all'ultimo centesimo”, ha spiegato il leader sindacale: “Lo abbiamo detto a un governo che ci convoca a poche ore dal portare la legge delega in Consiglio dei ministri, presentandosi al tavolo e definendo solo i principi generali, portando argomentazioni sommarie e lacunose”.
La Cisl, dunque, è pronta “a valutare insieme iniziative di lotta comuni. Per dare risposte di merito ai tanti dossier aperti”. Dossier su cui l’esecutivo non offre risposte: “Sul tema del fisco nel segno della progressività, sulla stabilità del lavoro, sul Mezzogiorno, sulla riforma delle pensioni, sulla non autosufficienza, sul contrasto alla povertà, su tutti questi temi vedo troppa confusione tra ministri, viceministri e sottosegretari, impegnati più a dichiarare che a costruire soluzioni”.
Venendo ai punti esposti nella relazione di Landini (che Sbarra ha definito “bella, ampia e completa: dà il forte segnale di una grande piattaforma per la crescita, lo sviluppo sostenibile, la qualità e la stabilità del lavoro”), il segretario generale Cisl ha rimarcato come il sindacato abbia saputo “respingere l’offensiva ideologica del liberismo e della disintermediazione che volevano mettere in un angolo le rappresentanze sindacali e sociali”.
Tra i tanti temi affrontati, Sbarra ha voluto porre l‘accento su due grandi questioni. La prima è quella energetica, con la necessità di un “nuovo piano nazionale che punti alla diversificazione delle fonti e a concreti investimenti su rinnovabili e nuove tecnologie”. La seconda è “la pandemia dei prezzi, la fiammata inflazionista che colpisce i risparmi di famiglie e lavoratori”: per Sbarra occorre “avviare una dura lotta alla speculazione in Italia e in Europa, perché è vergognoso che quando i costi di produzione si riducono i prezzi dei beni primari continuino a rimanere alti”.
L’ultima battuta è per la proposta, contenuta nella relazione di Landini, della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. “Facciamola insieme questa battaglia”, ha detto Sbarra: “Restituiamo tempo ai lavoratori, rilanciamo formazione e produttività, creiamo le condizioni per una nuova e buona occupazione. Iniziamo subito la sperimentazione della settimana corta con un accordo quadro tra governo e parti sociali”.