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La Cassazione ha dato via libera ai referendum: autonomia, lavoro e cittadinanza. Lo ha deciso l’Ufficio centrale del Palazzaccio. Ora si attende la valutazione della Corte Costituzionale, si va verso il voto referendario in primavera.
Nello specifico, il pronunciamento ha dichiarato conforme alla legge la richiesta di consultazione sul “dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”.
In più, con ordinanze separate depositate tutte insieme, l’Ufficio centrale ha dichiarato conformi alle norme la richiesta di referendum abrogativo o parzialmente abrogativo su alcuni punti del Jobs Act: “Contratto di lavoro a tutele crescenti - disciplina dei licenziamenti illegittimi”; “Piccole imprese- Licenziamenti e relativa indennità”; norme in materia di “apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”.
Stesso discorso sugli appalti. Via libera al quesito sulla “esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
Landini: sei sì per sei referendum
“Con il via libera della Cassazione ai sei quesiti referendari si apre una grande opportunità per il Paese. La Cgil, insieme ad un vasto mondo di associazioni e forze politiche, sosterrà convintamente le ragioni del sì ai referendum su: lavoro, autonomia differenziata e cittadinanza”. Ad affermarlo, in una nota, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Per il leader della Confederazione: “Sarà uno straordinario momento di partecipazione popolare per affermare la libertà di tutte e tutti. Bisogna porre fine ai licenziamenti ingiusti, alla precarietà, al lavoro insicuro, occorre dare cittadinanza a migliaia di italiani e fermare il progetto scellerato di spaccare il Paese con l'autonomia differenziata”. Finalmente, attraverso il voto, “potremo tutti insieme partecipare e decidere di abrogare leggi sbagliate e ingiuste. È il momento - conclude Landini - del riscatto e della speranza per costruire un'altra società”.