Il 29 novembre Cgil e Uil delle Marche scenderanno in piazza a Fabriano, provincia di Ancona, per lo sciopero generale. “Nella nostra regione le crisi principali investono il settore della meccanica e quello della moda, con un forte impatto sul mondo artigianale. A questo si aggiungono le crisi che riguardano il comparto metalmeccanico e quello, storico, delle cartiere di Fabriano, oltre che l’Electrolux e altri grandi gruppi che soffrono il calo di commesse e il calo delle esportazioni”. Questa la fotografia della situazione scattata dal segretario confederale della Cgil delle Marche, Daniele Boccetti. 

I dati del territorio parlano chiaro: nel 2023 solo il 10% dei contratti di lavoro attivati è stato a tempo indeterminato, una percentuale nettamente inferiore rispetto alla media nazionale, che si attesta sul 20%. Il numero di precari è in continuo aumento e questo genera incertezze economiche e sociali, aggravando una situazione già difficile per le famiglie marchigiane.

Secondo i dati dell'Osservatorio sulle Vulnerabilità, nel 2022 il 6,9% della popolazione marchigiana ha rinunciato a prestazioni sanitarie necessarie per motivi economici, un dato che è aumentato al 9,6% nel 2023. Questo significa che quasi una persona su dieci in regione è costretta a rinunciare a cure e visite mediche, con gravi ripercussioni sulla salute collettiva.

Il potere d’acquisto delle famiglie marchigiane è in calo, alimentando un crescente fenomeno di povertà. Nel 2023, l’indicatore di povertà relativa nelle Marche ha toccato l’8,6%, un dato che supera la media nazionale del 6,5% e continua a crescere, lasciando migliaia di cittadini in difficoltà. L’aumento delle disuguaglianze e la scarsità di politiche di welfare efficaci stanno esacerbando le disuguaglianze sociali e mettendo in serio pericolo il futuro delle nuove generazioni.