“In Emilia Romagna constatiamo ormai tre crisi che ci sono entrate in casa”. Esordisce così Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil regionale. “La prima – spiega – è una crisi industriale del sistema manifatturiero che comincia a mordere, come dimostra il ricorso alla cassa integrazione e il rallentamento della produzione. Del resto era impensabile che la crisi tedesca non si facesse sentire”.
L’altra crisi “è quella dei sistemi di welfare – prosegue –, per il progressivo definanziamento a livello nazionale, a partire dalla sanità. Si aprono crepe che significano allungamento delle liste d’attesa, assalti ai pronto soccorsi, aggressione al personale sanitario e rinuncia alle cure”.
Il terzo punto critico, infine, è “la crisi climatica, che da noi sta assumendo proporzioni devastanti. Il territorio romagnolo è oggi uno dei principali punti di resa dei conti tra crisi ambientale e modello di sviluppo”, aggiunge. Per questi e altri motivi l’Emilia-Romagna sarà in piazza con forza nello sciopero generale del 29 novembre.
La manifestazione regionale sarà a Bologna. Concentramento a Porta Lame alle ore 9:30, palco alle ore 10:30 in Piazza Maggiore. Conclusioni affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.