Per Gianfranco Trotta, segretario geenrale della Cgil Calabria, siamo oltre al dramma anche all’emergenza. “Stanno venendo al pettine i nodi di una serie di grandi vertenze, da Abramo con 1000 posti di lavoro a rischio, a Itis con 4400 e poi tante persone che lavorano nel pubblico impiego senza contratto”.
E se non c’è lavoro diventa inevitabile andar via. E questo è il secondo dramma, quello dei giovani e anche meno giovani, che abbandonano la regione e così ormai è diventato costante lo spopolamento delle aree interne. E ancora, “abbiamo scoperto – aggiunge il dirigente sindacale – che nella regione senza infrastrutture sono state tagliate le risorse del Pnrr per l’alta velocità e per la messa in sicurezza del territorio”.
E poi la sanità continua a fare acqua da tutte le parti, condannando i calabresi all’emigrazione sanitaria o a non curarsi. Ottime ragioni per partecipare allo sciopero generale del prossimo 29 novembre e per manifestare tutte e tutti insieme a Cosenza contro la manovra che va nella direzione contraria alle necessità della regione.