“Abbiamo una situazione gravissima dal punto di vista occupazionale e delle prospettive di sviluppo”. È un vero e proprio grido di allarme quello che lancia Fernando Mega, segretario generale della Cgil lucana. Un numero per tutti: 9 mila cassa integrati nello stabilimento Stellantis di Melfi, cuore produttivo e simbolo della Basilicata. A rischio è il futuro dell’industria automobilistica del territorio, di migliaia di lavoratrici e lavoratori, delle loro famiglie e dell’intero indotto regionale.
Non solo, nella terra con i giacimenti petroliferi più grandi d’Europa, la transizione energetica mal governata porterà a una desertificazione industriale oltre che a rischi ambientali. Ancora, nella terra più ricca di acqua, con le dighe in terra ferma più grandi d’Europa, si vive una crisi idrica senza precedenti che mette in ginocchio famiglie, agricoltura, turismo, aziende.
E poi c’è quella che è una vera e propria emergenza. La sanità sta vivendo una situazione di crescente criticità. Le carenze strutturali e di personale, i lunghi tempi di attesa e la difficoltà di accesso alle cure colpiscono gravemente la popolazione, soprattutto nelle aree interne, che soffrono già di un limitato accesso ai servizi essenziali. Gli ospedali sono spesso sotto pressione e la mancanza di investimenti adeguati impedisce di garantire standard di assistenza dignitosi.
Per queste ragioni, ogni anno centinaia di giovani lasciano la Basilicata per costruire un futuro altrove. Questa emigrazione giovanile è il sintomo di un sistema che non riesce a offrire possibilità di lavoro stabile e percorsi di crescita. E le aree interne, già colpite da una profonda crisi demografica, rischiano la desertificazione: interi paesi svuotati, terreni incolti e una perdita inestimabile di identità culturale e sociale.
L’autonomia differenziata non potrà che accentuare ulteriormente le disuguaglianze tra le regioni italiane. Per la Basilicata questo processo rappresenta un ulteriore ostacolo, che minaccia di aggravare la disparità nell’accesso ai servizi essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture. “Saremo in piazza a Potenza per lo sciopero generale della Basilicata contro l’ulteriore depauperamento della nostra terra e contro la manovra del Governo”.
Appuntamento alle ore 10:00 del 29 novembre in Piazza Prefettura a Potenza.