“Medici dirigenti e convenzionati della medicina generale, specialisti ambulatoriali, veterinari psicologi, biologi, chimici, fisici, farmacisti e dirigenti delle professioni sanitarie parteciperanno allo sciopero generale del 29 novembre contro la peggiore legge di bilancio degli ultimi 30 anni, che taglia risorse a personale e servizi per lasciare il campo libero al profitto ed al privato”. Lo dichiarano Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici, veterinari e dirigenti Ssn e Roberto Bonfili, coordinatore nazionale Uil Medici e veterinari.

La tutela della salute delle persone “non è solo un problema della categoria e non può trasformarsi in una difesa corporativa, riguarda tutte e tutti, cittadine e cittadini, operatori, professionisti, politica e istituzioni. È un problema di carattere generale che non può essere ridotto alla prestazione medica o assistenziale”, affermano i sindacalisti.

La salute, proseguono, “si costruisce insieme, nella struttura sociale del Paese, garantendo i servizi dove la gente vive, studia, ricerca, lavora, socializza. Investire su scuola, enti locali, ambiente, intervenire sulla sanità territoriale dei distretti, dei consultori, delle case di comunità è il fondamento per garantire la salute, per prevenire la malattia e abbattere le liste di attesa ed il sovraffollamento degli ospedali. E invece questa legge di bilancio taglia i servizi fondamentali, disgrega le comunità, abbandona gli anziani a casa, smantella i servizi sociali e lascia i giovani da soli nella ricerca, spesso disperata, di una realizzazione personale e professionale, per favorire il disagio precoce, la malattia e la sua mercificazione. Lo sanno tutti che le lunghe liste d'attesa sono in realtà un affare per il privato e infatti la legge di bilancio investe quasi esclusivamente sullo sblocco del tetto di spesa per le prestazioni private convenzionate”.

I medici, i veterinari, i dirigenti sanitari e delle professioni sanitarie “scioperano convintamente il 29 novembre – continua la nota – perché vogliono tutelare la salute di tutte e tutti, perché vogliono fare prevenzione, intercettare i bisogni di cura prima che compaia la malattia, perché è necessario investire sui servizi pubblici, sulla riforma del Ssn a partire dalle cure primarie con il passaggio al ruolo della dirigenza anche dei Mmg, perché è necessario un piano straordinario di assunzioni e invece in questa legge non c'è neanche un euro per le assunzioni. È necessario investire sulla valorizzazione anche economica dei professionisti aumentando i salari e invece questa legge di bilancio definanzia i contratti e prevede pochi spicci, circa 17 euro dal 2025, sulla specificità professionale rimandando tutto, forse, al 2026. Non accetteremo poi che si intervenga con il trucchetto delle diverse aliquote sull’indennità di specificità come annunciato dal Ministro Schillaci con una mirabolante giravolta per nascondere la mancanza di investimento, perché la tassazione diversificata crea disparità di trattamento tra i professionisti, e perché di fatto non aumenta le buste paga e la massa salariale”.

Secondo Filippi e Bonfili, “è necessario investire sulla formazione e la ricerca e invece questa legge di bilancio non risolve il problema delle specializzazioni non retribuite. Oggi è più che mai necessario costruire una massa critica in una mobilitazione generale che unisca cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori a partire dallo sciopero del 29 novembre”.