Sabato 22 marzo a Taranto è nato il Comitato promotore dei referendum, composto da Cgil, Anpi, Arci, Arci Gagarin, Auser, Europa Verde, Federconsumatori, Libera, Partito Democratico, Partito Socialista, Rete Studenti Medi, Rifondazione Comunista, Socialismo XXI. Si voterà i prossimi 8 e 9 giugno, nel turno elettorale che dovrebbe riguardare per Taranto città l’eventuale turno di ballottaggio delle amministrative.

Il Comitato per i referendum su lavoro e cittadinanza propone cinque sì per i cinque quesiti referendari che riguardano nello specifico: lo stop ai licenziamenti illegittimi; migliori tutele per lavoratrici e lavoratori delle piccole imprese; la riduzione del lavoro precario; più sicurezza sul lavoro; l’integrazione per oltre 2 milioni e mezzo di cittadine e cittadini di origine straniera che in Italia nascono, crescono, lavorano e studiano stabilmente.

“La partecipazione al voto referendario è lo strumento necessario per cambiare il verso delle cose – si legge nella nota –; per migliorare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori e dei diritti di cittadinanza di un Paese europeo degno di esserlo – dicono i referenti del Comitato Referendario di Taranto –. Condividere gli obiettivi tra organizzazioni sindacali, associazioni, partiti politici è un esercizio di democrazia rappresentativa che può e deve rappresentare una speranza per il futuro, in un’epoca storica tumultuosa e incerta per effetto degli stravolgimenti internazionali”.

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