“Il ruolo dello Spi in questo percorso verso il referendum non è solo solidaristico. Siamo molto preoccupati”. Lo ha detto chiaro Stefano Landini, segretario nazionale dei pensionati della Cgil, nel corso dell’iniziativa organizzata dallo Spi di Salerno presso il Salone Genovesi della Camera di Commercio. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di sindacalisti, amministratori locali e rappresentanti politici, tutti concordi sulla necessità di un’ampia mobilitazione in vista del voto dell’8 e 9 giugno.
Uno degli obiettivi chiave della campagna referendaria è raggiungere il quorum, portando alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Un’impresa difficile in un contesto in cui l’astensionismo ha raggiunto livelli preoccupanti. Alle ultime elezioni politiche del 2022, 16,5 milioni di elettori non hanno votato, mentre alle Europee del 2024 più della metà degli aventi diritto è rimasta a casa. “Non possiamo permettere che l’indifferenza cancelli diritti fondamentali. Il voto è uno strumento potente e dobbiamo usarlo per cambiare in meglio le condizioni di chi lavora e di chi ha lavorato. Abbiamo poco più di due mesi per far sentire la nostra voce e convincere milioni di persone ad andare alle urne”, ha dichiarato Arturo Sessa, segretario generale dello Spi Cgil Salerno, aprendo i lavori.
All’evento hanno partecipato anche il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, il segretario generale dello Spi Napoli e Campania Franco Tavella, il segretario generale della Cgil Salerno Antonio Apadula, il Presidente regionale Ali Domenico Volpe e gli Onorevoli Franco Mari e Arturo Scotto, a dimostrazione della trasversalità dell’impegno sul tema. Il messaggio è chiaro: l’8 e il 9 giugno il voto sarà decisivo. Serve l’impegno di tutti.