Alla Fiera di Cagliari questa mattina, 6 marzo, la Cgil Sarda ha lanciato la campagna referendaria che vedrà anche sull’isola il sindacato impegnato in una lunga mobilitazione per portare le persone al voto sui cinque quesiti, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. All’assemblea delle assemblee generali gremita da centinaia di delegati da tutto il territorio, le conclusioni sono state affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Ad aprire i lavori, dopo il sindaco Massimo Zedda, è stata la relazione introduttiva del segretario generale della Cgil Sarda, Fausto Durante. Nel corso della mattinata le testimonianze di lavoratrici e lavoratori, la voce delle associazioni al fianco della battaglia per la consultazione di primavera e l’intervento della professoressa di Diritto del Lavoro all’Università di Cagliari, Piera Loi. 

Landini: “Con il referendum effetti immediati sulla vita di tutti”

Se voti sì al referendum vuol dire che il giorno dopo due milioni e mezzo di persone che oggi la cittadinanza non ce l'hanno, ma che lavorano qui, che sono
residenti qui, che pagano le tasse qui, il giorno dopo ce l’avranno. Avrai quattro
milioni di persone a cui è stata cancellata la tutela dell’articolo 18 – perché dal 2015 in avanti non ce l'hanno più avuta – che di nuovo avranno la tutela contro un licenziamento ingiusto”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini per spiegare gli effetti concreti di una eventuale vittoria nella consultazione.

“Avrai quattro milioni di persone, tutti quelli che lavorano in imprese con meno di 15 dipendenti, che avranno delle tutele in più che oggi non hanno – ha aggiunto –. Una botta contro i contratti a termine, che oggi sono liberalizzati: con il sì non potranno più essere utilizzati in modo così diffuso come avviene adesso”.

Parliamo di salute e sicurezza – ha concluso Landini –. Le morti sul lavoro, dove sono avvenute? Nelle imprese in subappalto, in molti casi le vittime erano precari. Abrogando quella legge l’impresa madre diventerà responsabile di quello che succede lungo tutta la catena”.

“Con il nostro impegno concreto nella battaglia referendaria per il lavoro stabile, per abbattere la precarietà, per dare a tutti gli stessi diritti –  ha detto Fausto Durante – riportiamo il lavoro e i diritti al centro dell’agenda”.