Questa mattina, 24 febbraio, grande assemblea della Cgil Alessandria e delle sue categorie per lanciare la campagna referendaria nella provincia. In Piemonte gli appuntamenti da segnare sul calendario, oltre a quello che ha già avuto luogo lo scorso 17 febbraio a Vercelli, ci sarà quello del 25 febbraio a Torino e quello del 26 febbraio della Camera del Lavoro di Novara e del Verbano Cusio Ossola.

Armosino, Cgil Alessandria: “Per cambiare le cose gli italiani devono tornare a partecipare”

Ad aprire l’assemblea delle assemblee il segretario generale della Camera del Lavoro di Alessandria, Franco Armosino. “Il primo grande obiettivo che ci poniamo è che gli italiani tornino a capire che se vogliono cambiare le cose devono tornare a partecipare. Alessandria è una piccola città, non può determinare la sconfitta o la vittoria ai referendum, quello che però possiamo fare per dare il nostro contributo è raggiungere il quorum nella nostra provincia. Crediamo che sia tempo di rimetterci tutti insieme a parlare di diritti e della dignità del lavoro e della vita dei cittadini”. Presente Enrica Valfrè, della segreteria della Cgil del Piemonte.

A concludere l’appuntamento di Alessandria, organizzato presso il Teatro Ambra – DLF alla presenza delle delegate e dei delegati della provincia, era presente il segretario confederale della Cgil nazionale, Pino Gesmundo. “Abbiamo deciso di chiedere ai cittadini e ai lavoratori di questo Paese di essere protagonisti delle loro scelte sui temi del lavoro. Bisogna andare a votare perché finalmente, attraverso il referendum, si possono cambiare le cose. Una grande operazione di democrazia, di partecipazione, di controllo democratico delle scelte. Ci sono delle cose che non ci convincono, chiediamo direttamente ai cittadini di cambiarle con il proprio voto”.

Gesmundo, Cgil: “Votare per ridare dignità e centralità al lavoro”

"Bisogna cambiare delle leggi che hanno mortificato il mondo del lavoro, che l’hanno martoriato – ha continuato Pino Gesmundo –. Penso alle norme del Jobs Act, i licenziamenti illegittimi, la differenziazione tra i nuovi assunti e i vecchi assunti, tutta la partita legata agli appalti e ai subappalti e il meccanismo che sin scatena in violazione di norme e diritti a partire da quelli sulla sicurezza sul lavoro per cui certifichiamo continuamente decessi e infortuni che sono spesso legati al mondo degli appalti al massimo ribasso. occorre andare a votare per ridare dignità e centralità al lavoro”.