“Abbiamo voluto organizzare a Napoli l'assemblea delle assemblee della Cgil Napoli e Campania con Maurizio Landini per dare una spinta decisiva all’avvio della nostra campagna per la partecipazione e per i sì ai referendum. Questa non può essere e non sarà solo la ‘nostra’ campagna, ma la costruiremo assieme alle tante associazioni, ai tanti movimenti che sono stati al nostro fianco in importanti battaglie”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, introducendo l'assemblea promossa a Napoli per il via alla campagna per la partecipazione al referendum davanti a una platea di circa 500 delegate e delegati. Dopo l'appuntamento di Napoli, il 28 febbraio ci sarà l'assemblea generale delle categorie della Camera del Lavoro di Benevento e il 7 marzo quelle di Avellino, Caserta e Salerno.

Nicola Ricci, Cgil Napoli e Campania: “un voto democratico, che non delegherà a nessuno la scelta”

“Sarà – ha detto Ricci – un voto democratico, che non delegherà a nessuno la scelta. Chi voterà sì ai cinque referendum cercherà, insieme a noi, di determinare i cambiamenti nel mondo del lavoro all'insegna della difesa dei diritti che ha sempre contraddistinto il nostro Paese e sui quali il governo non intende legiferare in maniera diversa”.

Tra gli interventi anche quello dello scrittore Maurizio De Giovanni. “Sono – ha detto De Giovanni – diritti che non dovrebbero nemmeno essere messi in discussione, invece incredibilmente in questo Paese lo sono. Bisognerebbe fare fronte unico, bisogna alzare la voce, l’istituto di democrazia diretta è l'unica arma che abbiamo – ha concluso – per riguadagnare un minimo di dignità umana nel mondo del lavoro e nel mondo della cittadinanza”.

Maurizio Landini: “I referendum che parlano dei problemi e dei diritti delle persone sono il modo migliore per difendere la democrazia, praticandola”

A concludere l'assemblea l'intervento del segretario generale Cgil, Maurizio Landini. “Di fronte – ha detto nel suo intervento – a una crisi democratica, con la metà dei cittadini che ormai non va a votare, noi pensiamo che i referendum che parlano dei problemi e dei diritti delle persone che lavorano siano il modo migliore per difendere la democrazia, praticandola”.

Leggi anche

“Il referendum – ha proseguito Landini –, diversamente dalle elezioni, non è un voto che delega qualcun altro a rappresentarti, è un voto che permette a ogni singolo cittadino di essere protagonista di un cambiamento. Non a caso, se raggiungiamo il quorum, il giorno dopo ci saranno miglioramenti nella vita delle persone. Se l’obiettivo del referendum dovesse essere raggiunto, avremo milioni di persone con più tutele contro i licenziamenti, milioni di persone con contratti a termine che avranno la possibilità invece di essere assunti, milioni di persone che oggi lavorando negli appalti e rischiano gli infortuni, che avranno tutele in più, milioni di persone che lavorano nel nostro Paese, pagano le tasse, che potranno avere la cittadinanza".

“La nostra – ha concluso Landini – non è una battaglia di retroguardia, ma una battaglia per dire che quello che sta succedendo, nel mondo e in Italia, ha bisogno di un nuovo protagonismo e di una nuova partecipazione delle persone”.

Leggi anche