Nella serata del 17 febbraio si è costituito a porta Maggiore, a Roma, presso Spazio Pubblico, il Comitato di Roma e del Lazio a sostegno dei referendum popolari del 2025 sui temi del lavoro e della cittadinanza. Così, in una nota, “Le associazioni, i movimenti, le organizzazioni sindacali e politiche e le realtà territoriali di Roma e Lazio – si legge nella nota della capitolina – si danno appuntamento per sabato 22 febbraio per una prima giornata d'informazione delle cittadine e dei cittadini e per costruire la partecipazione necessaria per l’abolizione di leggi che alimentano le ingiustizie e rendono il lavoro più povero e precario. Da domani si darà il via alla costituzione dei comitati territoriali aperti alle associazioni, ai movimenti, alle organizzazioni sindacali e a tutti coloro che intendono dare il loro contributo”.
Di Cola, Cgil Roma Lazio: “Da sabato torniamo in piazza per sostegno a referendum”
Lo scorso anno, ha detto il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola, “abbiamo raccolto 600 mila firme per il referendum, e quest’anno, a partire da sabato, torneremo in piazza per tre importanti occasioni: quella del movimento pacifista per chiedere la pace, quella per dire no al decreto paura del governo, e quella per far partire le giornate della partecipazione nelle piazze. L’obiettivo sarà quello di ricordare che entro il 15 giugno ci saranno cinque referendum popolari dove chiederemo cinque sì per cambiare il nostro Paese”.
“In questa assemblea ci sono persone che hanno il coraggio di non rassegnarsi al fatto che il lavoro possa essere stabile e dignitoso – ha aggiunto Di Cola –. Il referendum è la cosa più concreta che potevamo fare per dire no alle politiche del governo. Come Cgil proponiamo quattro quesiti che cambieranno la vita dei cittadini per l'abolizione del Jobs Act, per porre fine ai licenziamenti ingiusti nei luoghi di lavoro, e, soprattutto, per provare a migliorare la sicurezza sul lavoro”.
Di Cola: “Mi vergogno di una regione in cui nel 2024 ci sono stati oltre 100 morti sul lavoro”
“Mi vergogno di una Regione dove lo scorso anno abbiamo dovuto piangere più di cento volte – ha sottolineato Di Cola –. Il sistema degli appalti pensa solo al profitto e non alla dignità delle persone. Oggi voi avete preso parte per costruire questi comitati e questa è già una grande manifestazione di coraggio e di orgoglio – ha detto rivolgendosi alle persone che hanno dato vita all’assemblea –. I comitati saranno dei lavoratori e di chiunque nella nostra Regione e nel nostro Paese vorrà dare una mano. L'obiettivo che ci diamo è di arrivare ad avere almeno 400 comitati nel Lazio, e almeno 15 nella Capitale. È fondamentale che questi comitati, finiti i referendum, possano essere la base su cui costruire tante altre vertenze. Il Lazio ha bisogno di un movimento largo per affrontare problematiche gravi e per fermare le disuguaglianze”.