Oltre 700 fra delegate e delegati, attivisti e funzionari sindacali hanno preso parte oggi, 5 marzo, all’assemblea delle assemblee della Cgil di Modena presso il Forum Monzani per l’avvio della campagna sui quattro referendum sul lavoro più quello sulla cittadinanza.

Con lo slogan “Il voto è la nostra rivolta”, la Cgil chiama al voto i propri militanti e iscritti, e tutta la popolazione modenese, per esprimere cinque sì ai referendum che si terranno la prossima primavera in una data da definire tra il 15 aprile e il 15 giugno.

“Da qui alle prossime settimane, l’obbiettivo è quello di avviare una grande campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e fra i pensionati, ma anche promuovere eventi pubblici, volantinaggi nei mercati, concerti, pubblicità istituzionale – scrive il sindacato – per sensibilizzare il maggior numero di persone e far capire l’importanza del voto referendario per porre fine alla precarietà, alle morti sul lavoro, ai licenziamenti ingiusti e dare cittadinanza a migliaia di italiani”.

I lavori dell’assemblea sono stati aperti dai saluti del sindaco di Modena Massimo Mezzetti. Il segretario Cgil Modena Daniele Dieci ha aperto la giornata con la propria relazione introduttiva e a seguire c’è stato l’intervento di Daniele Soffiati, coordinatore Comunicazione nazionale Cgil, e gli interventi di delegate e delegati. Dal palco hanno parlato anche i rappresentanti delle associazioni che hanno costituito a livello provinciale il Comitato promotore del referendum: Vanni Bulgarelli presidente Anpi, Anna Lisa Lamazzi presidente Arci, Giammarco Fabiano coordinatore associazione studenti universitari UDU Modena e Reggio Emilia e Insaf Dimassi attivista e dottoranda in Scienze politiche e sociali Università di Bologna. Le conclusioni sono state affidate a Francesca Re David della segreteria nazionale Cgil.

“Siamo consapevoli – ha detto Daniele Dieci – di quanto il nostro sistema sia in crisi, di quanto il nostro Paese sia diseguale. Della cattiveria che le persone devono subire. Siamo consapevoli di quanta paura le persone abbiano”.

“Stiamo coinvolgendo circa 40 mila delegate e delegati in tutta Italia – ha detto Francesca Re David –. Cominceremo una campagna elettorale che per la prima volta vedrà la nostra organizzazione chiamare al voto tutte le cittadine e tutti i cittadini. Dobbiamo riuscire a spiegare alle persone che questa idea di mondo non funziona, va cambiata: dal diritto a non essere licenziati a quello di lavorare in sicurezza, alla precarietà, alla cittadinanza. C’è bisogno di rimettere al centro le persone, la libertà delle persone, la democrazia, non la libertà di qualcuno di comandare sugli altri: è questa la nostra campagna”.