Una partecipata assemblea quella che si è svolta oggi, 5 marzo, per lanciare nel territorio messinese una straordinaria stagione di mobilitazione per i referendum. Da una realtà dove ci sono tanto lavoro precario e tante condizioni di sfruttamento, la Cgil fa partire la sfida per il cambiamento. Sono stati gli interventi delle delegate e dei delegati e dei giovani presenti, dell’unione degli universitari e della rete degli studenti, a dare voce a una grande partecipazione democratica: non c’è più tempo da perdere, questo il senso degli interventi: i referendum sono l’occasione per segnare davvero un cambiamento.
Pietro Patti, Cgil Messina: “Le nostre ragioni devono essere un patrimonio collettivo”
“Il tema della liberalizzazione del precariato che ha distrutto il lavoro deve essere un tema di tutti, da oggi parliamo a tutte e tutti, le ragioni della Cgil devono essere un patrimonio collettivo”, ha detto il segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti, aprendo i lavori della grande assemblea con tutte le federazioni di categoria, associazioni e movimenti della società civile che sono al fianco del sindacato in questa battaglia per i diritti, il lavoro, la sicurezza, la cittadinanza. “I referendum racchiudono temi rilevanti soprattutto per i nostri territori – ha proseguito Patti –, dove c’è tanto lavoro precario, dove i diritti sono meno garantiti, dove ci sono tante disuguaglianze, dove tanti giovani sono costretti ad andare via. Contrastare la precarietà continua, costruire condizioni migliori, sono ragioni importanti che devono spingere tutti a votare sì per cancellare leggi sbagliate che hanno smantellato il lavoro e reso il presente e il futuro dei giovani incerto”.
“Il diritto a restare passa dai referendum”, ha detto il coordinatore dell’Udu durante gli interventi. “Nel nostro territorio Udu e Cgil portano avanti tante battaglie e quella dei referendum è una battaglia che possiamo vincere insieme”, ha aggiunto.
“Io in prima linea mi ci metto veramente, per cambiare la storia”, ha detto una lavoratrice del settore del commercio, uno dei settori maggiormente segnati dal precariato. I giovani e le donne, che in particolare nella realtà messinese vivono la condizione di lavoro precario, sono stati al centro delle riflessioni che hanno caratterizzato l'assemblea. “Il voto è la nostra rivolta – ha detto un'altra delegata della Fiom – e per questo anche qui a Messina e in tutta la sua provincia saremo presenti in tutti i luoghi di lavoro e tra la gente”. Tra le associazioni presenti all’assemblea, Anpi, Emergency e tante altre che oggi hanno portato il loro contributo e che saranno impegnate con la Cgil Messina nella campagna referendaria.
Alfio Mannino, Cgil Sicilia: “Questa sfida parla innanzitutto alla Sicilia e al Mezzogiorno, dove ci sono più sfruttamento e precarietà”
“Stiamo mettendo in campo una grande iniziativa di democrazia – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, concludendo i lavori dell’assemblea –, sapendo che questa sfida parla innanzitutto alla Sicilia e al Mezzogiorno, dove abbiamo maggiori condizione di sfruttamento e precarietà. Gli interventi di oggi ci danno la rappresentazione della frantumazione del mondo del lavoro, in questo caso messinese. Ci danno il senso e la ragione profonda dell'iniziativa dei referendum: mettendo in campo un'idea diversa di Paese, che passa dalla dignità del lavoro. Questo è un referendum che parla molto alla nostra regione dove spesso alla parola lavoro viene associata una condizione di precariato, di condizioni di vita difficili. Per questo noi dobbiamo parlare anche alla rassegnazione, per cambiare queste condizioni. Con i cinque sì affermeremo una situazione di Paese più giusta.
Al lavoro, alla lotta e al referendum, è questo il grido che accompagnerà la mobilitazione della consultazione referendaria di questi mesi nel territori”.