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Con la mostra ‘23 novembre 1980’, la Cgil Basilicata lancia ‘on line’ il suo archivio storico, un percorso che nasce nel 2017 e che oggi giunge a compimento. Un lavoro di ricostruzione della storia del sindacato, memoria storica dell'organizzazione e della Regione, che ricopre un arco temporale dal 1949 ai giorni nostri. Una moltitudine di documenti, oltre 500 fotografie, almeno 200 manifesti, 150 prodotti audiovisivi. L'archivio, che fisicamente è collocato in via Bertazzoni, nella sede della Cgil Basilicata, a Potenza, sarà fruibile e aperto al pubblico appena le misure anti-Covid lo permetteranno. Intanto, tutto il materiale si può consultare sul sito web, inaugurato in occasione della mostra sul terremoto del 1980, a quarant’anni dal tragico evento. La rassegna racconta il ruolo del sindacato, allora riunito nella federazione dei sindacati, dalla denuncia del ritardo dei soccorsi alla fase della ricostruzione.
"La sfida post terremoto è stata quella di uscire dall’emergenza e avviare la fase della rinascita con un chiaro programma di sviluppo e di crescita che rendesse la ricostruzione una reale occasione per affrontare definitivamente il ricorrente tema delle aree interne, da sempre, la parte più debole del tessuto produttivo e sociale lucano, superando gli squilibri tra queste e le fasce costiere, favoriti anche dalla scelta dei poli di sviluppo, perseguita dalle politiche straordinarie per il Mezzogiorno, promuovendo finalmente un processo di riassetto territoriale. È ormai storia nota, però, come la ricostruzione si sia tradotta nella più grande occasione sprecata dei territori coinvolti. Il sindacato non poté fare altro che denunciare tutto ciò, come dimostrano oggi manifesti, comunicati stampa e documenti conservati nel nostro archivio”, ricorda Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicata.
“Ricostruendo attraverso le testimonianze documentali le vicende di quarant’anni fa, la domanda che ci si pone al cospetto di questa difficile sfida sanitaria e sociale è se sapremo vincere la complessa partita che si profila davanti a noi. Ora, come allora, alla fase di denuncia dei ritardi e delle inefficienze del sistema sanitario regionale nella gestione dei tamponi, dei tracciamenti e della riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera per reggere l’urto dell’epidemia, alle necessarie risposte da mettere in campo per arginare la perdita di posti di lavoro e attivare adeguate misure di sostegno per quanti lo perderanno, dovrà seguire una fase di ricostruzione delle strutture economiche, ma soprattutto del tessuto sociale, duramente messo alla prova in questi mesi. Sarà questa la vera sfida e non potremo mancarla", rileva ancora il leader del sindacato lucano.