“Per raggiungere il quorum dobbiamo portare a votare tutti coloro che a votare non ci vanno più. Perché pensano sia inutile, che non serva a nulla, che la politica non li rappresenti. A queste persone diciamo: questo non è un voto per delegare qualcuno, non è un voto per gli altri, questo è un voto per te”. È con queste parole che il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervistato dalla giornalista di SkyTg24 Tonia Cartolano, ha aperto la due-giorni di Futura 2025, in corso oggi e domani a Milano.

“È la prima volta che un sindacato propone dei referendum”, spiega Landini: “Lo abbiamo fatto perché negli ultimi 20-25 anni i parlamenti e i governi che si sono succeduti hanno emanato leggi che noi consideriamo balorde. Leggi che hanno determinato livelli di precarietà e d’insicurezza sui luoghi di lavoro senza precedenti. Leggi fatte contro i lavoratori, contro le persone normali, quelle che debbono lavorare per vivere. Noi chiediamo alle persone per un giorno di sostituirsi al Parlamento, di diventare loro stessi parlamentari, e quindi di andare a votare per poter cambiare quelle leggi”.

Il referendum, diversamente delle elezioni politiche, non è un voto che delega qualcuno a rappresentarci. “Sono i cittadini e le cittadine a decidere direttamente cosa succederà il giorno dopo”, prosegue il leader sindacale: “Se raggiungeremo il quorum, avremo migliorato la vita di milioni di persone. In due milioni e mezzo avranno quella cittadinanza che oggi non hanno; quattro milioni di persone cui è stata tolta la tutela contro i licenziamenti, visto che sono stati assunti dal 2015 in poi, riavranno questa tutela, e se sono stati ingiustamente licenziati potranno essere reintegrati e tornare nel proprio posto di lavoro”.

Riguardo il tema della salute e sicurezza, Landini evidenzia che “siamo di fronte a una vera e propria strage: la media è di tre morti al giorno. La maggioranza di queste morti e di questi infortuni avviene lungo la catena degli appalti e dei subappalti: votando sì al referendum, l'azienda appaltatrice sarà responsabile di tutto ciò che accade anche nella catena degli appalti, cosa che oggi non avviene”.

Ora l’esigenza della Cgil, dopo aver raccolto i cinque milioni di firme necessari ai referendum, è quella di parlare con tutti. “Stiamo facendo volantinaggi nei mercati, assemblee nei luoghi di lavoro, incontri con le associazioni”, continua il segretario generale: “Stiamo usando tutti gli strumenti di contatto individuale che abbiamo a disposizione, nello stesso tempo - e abbiamo fatto un investimento in questa direzione - stiamo qualificando e rafforzando tutti gli strumenti comunicativi disponibili, compresi quelli digitali, in modo da poter raggiungere le persone nel modo più diffuso possibile”.

Landini si sofferma, poi, sull’atteggiamento verso i referendum assunto dalle altre organizzazioni sindacali. “La Uil ha già invitato più volte i suoi iscritti di andare a votare, Inoltre, su due dei cinque quesiti, quelli sull'articolo 18 e sulla salute e sicurezza, ha invitato a votare sì, lasciando sugli altri tre libertà di scelta. La Cisl credo che abbia giudicato il referendum lo strumento non più adatto a cambiare queste leggi. Ma siccome questi referendum migliorano i diritti delle persone e dei lavoratori, confido che qualsiasi organizzazione sindacale, l’intero mondo del lavoro, si impegnerà per andare a votare”.

Un tema importante è quello dell’informazione, visto che ancora non tutti i cittadini ne sono al corrente. “Abbiamo fatto un incontro con la Rai, ma intendiamo parlare con tutti i media affinché facciano la dovuta informazione. Abbiamo anche ottenuto che possano votare i cosiddetti ‘fuorisede’, cioè tutti coloro che per varie ragioni non sono nel Comune di residenza. Stiamo parlando di milioni di persone: siamo riusciti a far emanare al governo un provvedimento che permetterà loro, se faranno domanda entro il 4 maggio, di andare a votare lì dove si trovano”.

L’informazione passa anche per le forze politiche. “Abbiamo già incontrato Italia Viva, mentre la prossima settimana incontreremo il Pd, i 5 Stelle, il raggruppamento di sinistra e verdi”, dice Landini: “Naturalmente abbiamo scritto anche a tutte le forze che compongono il governo. I nostri incontri hanno un obiettivo preciso: avere l’impegno esplicito di tutte le forze politiche di invitare la gente al voto, perché troverei davvero antidemocratico e pericoloso invitare a non partecipare”.

I temi dei referendum incrociano anche altri argomenti sensibili. “Nel dire basta precarietà, diciamo anche che le persone debbono essere pagate di più, perché le leggi che hanno esteso la precarietà hanno nello stesso tempo ridotto i salari”, conclude Landini: “Se metti le persone in competizione tra loro, è evidente che dai all’impresa la possibilità di scegliere di far lavorare una persona o un’altra secondo quanto viene pagata. Quindi, questo è anche un voto per dire: aumentiamo i salari”.