"La formazione permanente come diritto soggettivo": tema ineludibile per una società che cambia alla velocità della luce. Ne hanno discusso durante Futura 2021 a Bologna Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, Gianna Fracassi, vice segretario generale della Cgil, Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil. Una scuola per tutti è quella che serve, che accompagni i cittadini e le cittadine in tutto il percorso della propria esistenza. Tema cruciale in un Paese in cui il 60% degli adulti ha difficoltà di comprensione del testo.
Per questo, dell'istruzione e della formazione bisognerebbe occuparsi non in una dimensione emergenziale, ma pensando al futuro, ai cambiamenti in atto. Come ha ricordato recentemente Giorgio Parisi, il fisico italiano tra i candidati al Nobel, ciò che si studia può produrre effetti anche 50 anni dopo. Serve dunque un grande dibattito pubblico, ora che tra l'altro ci sono a disposizione tante risorse europee, per capire come e dove investire in ricerca, università e scuola. Mettere insomma in campo strumenti per un grande sistema di formazione permanente.
E quando si parla di valorizzazione di questo sistema, non è eludibile il tema della valorizzazione di chi in questo sistema lavora. A cominciare dagli insegnanti, i cui livelli retributivi, come ci ha di nuovo ricordato l'Ocse, sono ancora troppo bassi rispetto al resto dei paesi europei. Si apre proprio in questi giorni il rinnovo del contratto, e lì andrà anche misurata la volontà del governo, anche su questo terreno, oltre che su quello degli investimenti che per tutto il sistema saranno stanziati nella prossima legge di bilancio.