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Oggi più che in passato chi deve entrare nel mondo del lavoro e chi ne viene espulso ha bisogno di essere supportato per valorizzare le competenze acquisite in contesti formali, informali e non formali. Ha bisogno di sostegno nel compiere scelte consapevoli, lavorative e formative, per affermare i propri diritti di cittadino. È quello che fornisce il Sol, Orientamento al mercato del lavoro, struttura della Cgil che è la Cgil, non solo in senso letterale ma anche nel senso più profondo di identificazione e attaccamento ai valori che accompagnano la nostra organizzazione in maniera indissolubile da oltre un secolo: libertà, democrazia, antifascismo, esigibilità di diritti e tutele da parte di tutti, inclusione e pari opportunità.
Per il Sol orientare è inclusione sociale, educare alla scelta, sviluppo della consapevolezza e della conoscenza dei diritti del lavoro e di comunità, conoscenza delle tutele individuali e di cittadinanza attiva. È accompagnare e motivare i lavoratori nei momenti difficili di transizione a essere proattivi, con tutto il supporto fattivo che la Cgil può offrire. L’obiettivo è offrire strumenti efficaci affinché le persone possano agire in piena consapevolezza.
Dal 2011 a oggi anche grazie alle Camere del lavoro assieme al Sol Cgil nazionale abbiamo investito sui compagni e sulle compagne rendendoli sempre più preparati sia sul fronte tecnico che politico-sindacale: hanno avuto la possibilità di rafforzare le competenze con la formazione sindacale e i master, ottenendo la qualifica di “orientatori al mercato del lavoro per adulti”, e hanno partecipato su invito permanente delle segreterie confederali ai direttivi. Credo che questa sia la strada giusta che chiedo venga estesa a tutti i Sol per un maggior coinvolgimento alla vita democratica della nostra organizzazione.
Abbiamo investito nei progetti con le categorie e le tutele individuali, interessanti e replicabili, soprattutto nei casi di crisi aziendali. Abbiamo avviato il piano di comunicazione, in particolare digitale con un sito web, la produzione di contenuti testuali, grafici e audiovisivi e l’invio mensile della newsletter sui temi del mercato del lavoro e con una presenza social. Attività che nell'ultimo anno ci ha reso più visibili all’interno dell’organizzazione ed esteso il nostro raggio d'azione politico sindacale, grazie a un gruppo di redazione formato da tre compagni.
Ma ci sono delle aree che dobbiamo perfezionare, ampliare, e condividere: istituire la figura del referente Sol regionale, per esempio, avere dei database condivisi, presidiare maggiormente i luoghi di aggregazione giovanili, creare reti, per parlare con una platea ampia e diversificata come giovani, neet, studenti, stranieri, lavoratori in transizioni occupazionale e formativa. I Sol vogliono sperimentare nuove forme di proselitismo portando un contributo per la contrattazione sociale. Possiamo anche incidere sui temi di salute e sicurezza nelle scuole, dove siamo già presenti ma dovremmo estendere l’esperienza, affinché questi ragazzi possano essere più consapevoli della legalità e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ogni giorno affrontiamo il tema del lavoro sul fronte della qualità, legalità e sicurezza con persone che raccontano la difficoltà dell’incontro domanda/offerta: dall’abuso dell’alternanza scuola lavoro e dei tirocini alle forme di discriminazioni di genere, alle molestie o violenze durante il colloquio di lavoro. Alla luce di questa esperienza, pensiamo sia arrivato il momento di agire sui falsi annunci di lavoro anche con azioni di contrasto avviate con alcune categorie. Inoltre, possiamo contribuire al sindacato di strada e con le Camere del lavoro recuperare le periferie, intese non solo quelle delle grandi città, ma quelle della marginalità, dove non c'è la fibra ottica per collegamenti veloci, dove non ci sono servizi, dove non ci sono luoghi di aggregazione giovanili.
Per il futuro abbiamo delle proposte da realizzare con il supporto della confederazione e delle categorie, a tutti i livelli dell'organizzazione, nella convinzione che il Sol rappresenti per la Cgil una struttura confederale, fondamentale sia in termini di attività politico sindacale, che sotto il profilo strategico. Penso ai temi del tesseramento, del proselitismo e della partecipazione quali elementi centrali e valoriali della nostra organizzazione.
Chiediamo solide sinergie con le confederazioni territoriali e in particolare con i compagni e le compagne che seguono le politiche del mercato del lavoro con i quali condividere le istanze dei cittadini e poter così contribuire alla rappresentanza sociale; la tracciabilità del tesseramento realizzato dai Sol per analizzare e programmare iniziative destinate agli iscritti, garantendo rappresentanza al Nidil o alle categorie di riferimento. E vogliamo partecipare allo sviluppo di una maggiore confederalità che richiede condivisione e investimenti economici per valorizzare l’impegno dei Sol. A oggi siamo presenti in 96 territori, con 65 compagni, di cui 28 uomini e 37 donne, impegnati in ambito politico sindacale, a scavalco tra categorie e confederazioni. Abbiamo la legittima ambizione di poter essere presenti in tutte le nostre Camere del lavoro.
I tempi non stanno cambiando, sono già cambiati. E le esigenze delle persone altrettanto. Rappresentanza, tutele, diritti dovranno essere per forza di cose declinate in modo diverso e in contesti diversi dal passato. La Cgil, per giocare un ruolo da protagonista al fianco delle persone, dovrà dimostrare di saper leggere in anticipo le situazioni, i cambiamenti, i possibili scenari e intervenire tempestivamente con strategia e programmazione. Il Sol, rappresentando una porta di accesso ma soprattutto un misuratore della temperatura del mercato del lavoro attraverso le relazioni e le testimonianze, potrà giocare un ruolo chiave per il futuro della nostra cara Cgil.
Mariagrazia Nicita è responsabile nazionale Sol Cgil