Ma tu guarda il caso. È bastato riaccendere un barlume di speranza. Rinfocolare una fiducia ormai sopita. Dare gambe ad un’alternativa possibile. Non inseguire la pancia ma la ragione. Soverchiare il populismo. In tre parole: fare la sinistra.

O meglio cinque: tornare a fare la sinistra. Dimenticata per troppo tempo tra rottamatori impertinenti e scissioni dell’atomo. Riprendersi finalmente la scena e la titolarità di obiettivi comuni: lavoro, diritti, uguaglianza, umanità, futuro.

In un’Europa piombata negli anni ’20, un mostro si aggira per l’Italia. Ora va preservato gelosamente. Con il tafazzismo sempre in agguato, è un attimo tornare a smacchiare giaguari immaginari o perdersi nelle cinquanta sfumature di rosso.

La strada è lunga e piene di buche. Ma è bene cominciare a correre. Come un Forrest Gump coi pugni in tasca e il sorriso candido di chi sogna un finale diverso. Per una volta nella vita.