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Il 5 maggio del 1945 le prime camionette dell’Armata americana entrano nel cortile del lager di Mauthausen, campo adibito alla deportazione degli oppositori politici al regime nazifascista. “A Mauthausen - scriveva qualche anno fa in una nota la Cgil nazionale - come è noto, durante la seconda guerra mondiale, furono deportati gran parte degli operai rastrellati dopo gli scioperi del 1944. A Mauthausen è stata scritta una delle più drammatiche pagine di storia che riguardano direttamente il mondo del lavoro”.
Il 16 giugno 1944 venivano deportati a Mauthausen 1.488 operai genovesi. Lo sciopero è partito alle 10 del 1° giugno. A dare coraggio agli operai erano arrivate le notizie della liberazione di Roma e dello sbarco alleato in Normandia, ma il 16 giugno, verso le 14, ingenti forze nazifasciste con un’azione fulmine circondano e occupano quattro fabbriche: Siac, San Giorgio, Cantiere e Piaggio. Gli operai sono radunati nei piazzali, selezionati, caricati a centinaia su autobus e camion. Qualcuno cerca di fuggire, ma nessuna resistenza è possibile.
Due giorni dopo la stampa cittadina pubblicherà un comunicato del comando tedesco: “L’operazione svoltasi ieri in seno agli stabilimenti Siac, San Giorgio, Cantiere Ansaldo e Piaggio, ha chiaramente dimostrato che le forze armate del Reich e le autorità italiane, sanno prendere anche energici provvedimenti per colpire sobillatori, scalmanati, scioperanti, sabotatori.” “Vi avevo messo sull’avvertita - aggiungerà il prefetto Basile - Non avete voluto ascoltarmi… Oggi più di uno di voi si pente amarissimamente di essersi lasciato sedurre ed illudere”. Molti di loro non torneranno più.
In totale, durante il periodo tra la costruzione del lager nell’agosto del 1938 e la sua liberazione da parte dell’esercito americano nel maggio del 1945, a Mauthausen saranno deportate quasi 190.000 persone. Ne moriranno almeno 90.000, delle quali quasi la metà durante i quattro mesi precedenti la Liberazione. Il 16 maggio 1945 inizia il rimpatrio dei sopravvissuti. Sul piazzale dell’appello si tiene una grande manifestazione antinazista al termine della quale viene approvato il testo del Giuramento di Mauthausen.
“Si aprono i portoni di uno dei campi più duri e sanguinari - vi si legge - il campo di Mauthausen. Torneremo in tutte le direzioni nei nostri Paesi liberati dal fascismo. I prigionieri liberati - fino a ieri minacciati di morte dalle mani dei boia della bestia nazista - ringraziano dal profondo del cuore le nazioni alleate vincitrici per la liberazione e salutano tutti i popoli al grido della libertà riacquistata. La permanenza per tanti anni nei lager ha approfondito in noi la comprensione per i valori della fratellanza tra i popoli. Fedeli a questi ideali giuriamo, solidali e unanimi, di continuare la lotta contro l’imperialismo e l’incitamento all’odio nazionale. Così, come il mondo è stato liberato dalla minaccia della supremazia hitleriana con uno sforzo comune di tutti i popoli, dobbiamo considerare questa libertà conquistata come un bene comune di tutti i popoli. La pace e la libertà sono le garanzie della felicità dei popoli e la ricostruzione del mondo su nuove basi di una giustizia sociale e nazionale è l’unica via per una collaborazione pacifica tra gli stati e i popoli. Noi vogliamo, adesso dopo aver riconquistato la nostra libertà e dopo la lotta per la libertà delle nostre nazioni, conservare nella nostra memoria la solidarietà internazionale del lager e trarne i seguenti insegnamenti:
Percorreremo una via comune, la via della libertà indivisibile di tutti i popoli, la via del rispetto reciproco, la via della collaborazione per questa opera che è la ricostruzione di un mondo nuovo, giusto e libero per tutti. Ci ricorderemo per sempre con quali sacrifici enormi e di sangue di tutte le nazioni questo nuovo mondo è stato conquistato. In memoria del sangue versato di tutti i popoli, in commemorazione dei milioni di fratelli uccisi dal nazifascismo giuriamo che non lasceremo mai questa via. Sulle fondamenta sicure di una società internazionale vogliamo erigere il più bel monumento per i soldati caduti per la libertà: IL MONDO DELL’UOMO LIBERO. Ci rivolgiamo a tutto il mondo con il grido: aiutateci in questo lavoro! Viva la solidarietà internazionale! Viva la libertà!”.
Viva la solidarietà internazionale, viva la libertà, la pace, oggi come non mai.