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Anche quest’anno Fon.Coop ha lanciato tra le sue aderenti l’iniziativa “Scegli il tuo canale!” dedicata alle PMI che hanno la possibilità di scegliere come finanziare la propria formazione: l’accesso diretto alle proprie risorse versate con il Conto Formativo oppure la partecipazione al Fondo di Rotazione per ottenere un finanziamento superiore al proprio versato a fronte della partecipazione ad Avvisi pubblici.
Per entrambi i canali è già possibile conoscere le singole caratteristiche: sono infatti attive le Linee Guida del Conto Formativo ed è stata pubblicata la programmazione Fondo di Rotazione - Avvisi 2021.
Al fine di consentire alle organizzazioni Cgil una scelta più consapevole si presenta un’analisi delle attività formative realizzate con Fon.Coop dal sindacato nel triennio 2018-2020.
Le strutture della Cgil aderenti al Fondo della cooperazione sono 464 - oltre la metà delle 895 presenti su tutto il territorio nazionale. Di queste 106, con 1.339 lavoratori destinatari, hanno ottenuto dal Fondo nel triennio almeno un finanziamento per la formazione per complessivi 485 mila euro. Come indicato nella tabella 1, le organizzazioni più attive sono quelle dell’Emilia-Romagna, del Lazio e della Lombardia.
In estrema sintesi è possibile affermare che le aderenti Cgil a Fon.Coop per la propria formazione privilegiano l’accesso diretto con il Conto Formativo alla partecipazione agli Avvisi.
Come indicato nella tabella 2, questo comportamento si evince dal numero dei piani approvati (46 del Conto Formativo contro i 19 del Fondo di Rotazione) dal numero delle beneficiarie (79 con 1.012 partecipanti del Conto Formativo contro 27 con 327 partecipanti del Fondo di Rotazione), dalle ore realizzate (64% del Conto Formativo contro il 24% del Fondo di Rotazione). Per quanto riguarda le risorse, le organizzazioni che partecipano agli Avvisi, per quanto di numero inferiore, ottengono contributi proporzionalmente più alti di chi partecipa al Conto Formativo (44% contro il 56%) e questo è dovuto dalla caratteristica del canale, che ridistribuisce più finanziamenti rispetto al versato.
Più dell'80% dei piani presentati nel triennio sono monoaziendali per quanto i pluriaziendali includono almeno 4 organizzazioni beneficiarie; inoltre l'80% dei piani è intermediato e gestito attraverso enti di formazione - con una prevalenza per quelli di emanazione sindacale ma anche appartenenti al sistema cooperativo.
Per dare un quadro più completo delle attività formative realizzate con Fon.Coop in Cgil, in aggiunta all’analisi del triennio, si riportano i dati dei piani presentati in Conto Formativo tra il 2 gennaio e il 15 febbraio 2021 e quindi non presenti nelle precedenti elaborazioni - il Conto Formativo attivo nel 2020 si è infatti chiuso al 29 gennaio 2021. Si tratta di dati significativi per entità e che confermano quanto sin qui rilevato. Come indicato nella tabella 3, i piani approvati nel periodo sono 32, coinvolgono 51 organizzazioni Cgil per un totale di oltre €129mila contributi ottenuto. Il fatto che si sia scelto di presentare un piano formativo nel periodo finale è in linea con i comportamenti degli anni precedenti.
Per individuare quale formazione la Cgil ha fatto con Fon.Coop si analizzano i temi formativi presenti nei piani finanziati. Come indicato nella tabella 4, che ripartisce tutte le attività formative in 12 macro-tematiche (classificazione Anpal), “Conoscenza del contesto lavorativo” e “Sviluppo delle abilità personali” concentrano oltre il 70% del totale delle ore-modulo. C’è dunque una sostanziale predominanza di soft skils seguite dal 7% di “Contabilità e finanza”, il 6% di “Salute e sicurezza”, il 5% di “Gestione aziendale”.
Andando nello specifico dei singoli titoli dei moduli classificati in base alle due tematiche prevalenti si rileva che con Fon.Coop sono state rafforzate le principali competenze distintive del più grande sindacato italiano: la bilateralità, la contrattazione sociale dei territori, la conciliazione e il contrasto alle discriminazioni di genere (e contrattazione sindacale di genere), il diritto delle relazioni industriali, lavoro e diritti individuali nel CCNL di riferimento, mercato del lavoro e tutela dei diritti, appalti pubblici e tutele dei lavoratori, storia della Cgil: democrazia e Costituzione.
Accanto ad una formazione di tipo più identitario è presente inoltre quella necessaria per affrontare i cambiamenti avviati nelle imprese, per acquisire e trasmettere una maggiore consapevolezza nei processi di apprendimento: la rivoluzione digitale, lo smart working, privacy e GDPR, innovazione, big data e lavoro 4.0, percorsi di apprendimento in modalità webinar, cultura organizzativa, welfare aziendale, mercato e società nell’UE.
Per quanto riguarda il rafforzamento delle competenze dei lavoratori dei Caf Cgil è interessante notare come i temi fiscali evidenzino un’attenzione alla tutela dei lavoratori e dei cittadini: previdenza complementare, il reddito di cittadinanza: povertà assoluta e relativa, aggiornamento sulla Legge di stabilità, la gestione dei rapporti di lavoro: il recesso e gli ammortizzatori sociali.
È interessante infine rilevare, analizzando le attività formative Cgil realizzate in periodi più recenti, come l’avvento della pandemia abbia determinato nuovi fabbisogni nell’organizzazione sindacale, divenuti oggetto di percorsi formativi specifici.
Sull’Avviso 46 “Rilancio”, pubblicato a luglio 2020 per sostenere le imprese nel contrasto alle conseguenze dell’emergenza sanitaria, si segnalano i corsi sulla mindfulness per la riduzione dello stress e sulla sicurezza - misure anticovid correlati all’intervento delle organizzazioni sindacali mentre, nei piani in Conto Formativo presentati sempre dalle organizzazioni Cgil nel 2021, la tematica prevalente è l’informatica, per allineare le competenze sui cambiamenti tecnologici avviati nelle organizzazioni e nelle imprese.