Ora la multinazionale deve trattare
“La convinta adesione al primo sciopero in Italia delle lavoratrici e dei lavoratori della filiera di Amazon, indetto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, e la piena riuscita delle iniziative di mobilitazione, richiede risposte da parte della multinazionale e l’immediata riapertura delle trattative, per arrivare a un accordo sulle richieste avanzate relative ai salari, alle stabilizzazioni e alle condizioni di lavoro”. Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commentando lo sciopero dei lavoratori di Amazon. “Le tante manifestazioni di solidarietà, che ci sono state in queste ore nei confronti degli addetti agli hub e alle consegne e dei driver (circa 40 mila in tutta Italia), anche da parte di esponenti della politica e delle istituzioni – ha spiegato Landini – devono ora trasformarsi in atti concreti da parte del Governo e del Parlamento, per riaffermare il principio che fare impresa nel nostro Paese vuol dire riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva nazionale e aziendale, e a un corretto sistema di relazioni sindacali”. “Condizioni necessarie – conclude Landini – per ridare dignità alle persone, sconfiggere la precarietà e garantire un lavoro di qualità”. 

Amazon su Collettiva.it
La dichiarazione del leader della Cgil viene ripresa in vari articoli sui quotidiani e rilanciata sul sito della Cgil nazionale e di Collettiva che per due giorni consecutivi ha dedicato articoli, servizi video, approfondimenti alla prima mobilitazione sindacale dei lavoratori Amazon in Italia. “I lavoratori non sono robot”. . In due videointerviste il commento della segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti  e del segretario generale del Nidil Cgil, Andrea Borghesi

Amazon sui giornali
Il primo sciopero dei lavoratori Amazon indetto dai sindacati confederali dei trasporti ha sfondato sui media e il web. Molti oggi i servizi e gli approfondimenti sui giornali nazionali. Qualche titolo. “Effetto sciopero, una giornata (quasi) senza Amazon” sul Corriere della Sera a pagina 20 (Elisabetta Rosaspina). Sulle pagine romane del Corriere scrive Diana Romersi: “Tra i lavoratori di Amazon a Passo Corese: ritmi da robot”. Il manifesto dedica la sua copertina allo sciopero: “Hanno rotto le scatole. Successo per il primo sciopero al mondo della filiera Amazon, adesioni al 75%, meglio del previsto, dicono i sindacati. A pagina 2 scrivono Nina Valoti e Massimo Franchi. Su Repubblica scrive Paolo Berizzi: I ribelli di Amazon, noi gli schiavi dell’algoritmo”. Sulle pagine milanesi di Repubblica scrive Ilaria Carra: “L’ansia di 300 pacchi e dai driver Amazon è scoppiata la protesta”. Sul Messaggero il pezzo di Giusy Franzese: “Amazon, lo sciopero dei dipendenti: vogliano turni meno massacranti” (p.16). Su La Stampa Claudia Luise. “Il primo sciopero Amazon: precariato selvaggio, il governo deve aiutarci” (a pagina 12). Anche su La Stampa si parla di algoritmo infernale: in dieci ore 200 pacchi da consegnare (Filippo Femia e Andrea Bucci a pagina 13). Anche i quotidiani dell’area di centro destra non possono non registrare il successo dello sciopero, anche se cercano in tutti i modi di minimizzarlo e di mettere i cittadini clienti contro i lavoratori. Il Giornale (p.20): “Primo sciopero ferma Amazon, italiani in tilt senza pacchi”. Su Libero: Amazon in sciopero, per l’azienda adesione solo al 10% (p.10). Titoli e servizi anche su molti quotidiani regionali e sulle pagine locali dei quotidiani nazionali. Tra gli approfondimenti sulle trasformazioni del lavoro al tempo delle piattaforme da segnalare sul Sole 24 ore (p.16): “Intelligenza artificiale, algoritmi e gps organizzano le consegne del giorno” di Enrico Netti. “Intelligenza artificiale, algoritmi e Gps organizzano le consegne del giorno Intelligenza artificiale (Ai), algoritmi e Gps. Questi i pilastri su cui si basa la app che gestisce le consegna del colosso di Jeff Bezos. II tutto è nella app Amazon flex considerata tra le più evolute nel mondo dei corrieri. Alla base c'è l'Ai che con modalità di machine learning negli anni ha raccolto informazioni sugli itinerari, tempi di sosta e quant'altro. Sulla base di questi dati la stessa, giorno per giorno, calcola il numero degli autisti necessari, analizza il peso e il volume dei colli destinati nella stessa zona, l'ordine in cui devono essere caricati nel furgone e il tempo impiegato in passato. … Gli autisti parlano di algoritmo-incubo, che impedisce la pausa per i bisogni fisiologici o il pranzo perché si cerca di recuperare il tempo perso per non dovere riportare in magazzino dei pacchi non consegnati. Per questo ieri i sindacati chiedevano “dignità per le persone, la sconfitta della precarietà e per garantire un lavoro di qualità”.

Le aperture dei quotidiani
Fatta eccezione per il manifesto che come abbiamo visto ha dedicato la copertina allo sciopero Amazon, tutti gli altri quotidiani aprono sui vaccini. Sole 24 ore: “Covid, il governo accelera sui vaccini”. Corriere della Sera: “Vaccini, richiamo alle Regioni”. Repubblica. “Vaccini, Regioni in ritardo, regia unica per prenotarli”. Il Messaggero: “Un milione di vaccini alle Regioni”. La Stampa: “Vaccini, nasce la piattaforma unica”. il Giornale: “Guerra sui furbetti”. Libero: “il virus dell’inefficienza dilaga. La vedetta lombarda è diventata cieca”. E anche il Fatto Quotidiano punta il dito sul default della Lombardia: “Salvini salva l’uomo dei disastri lombardi”. Fontana caccia il Cda di Aria, ma non l’ad leghista.

Lotta alla pandemia e lavoro

Sbloccato il contratto di espansione
Ne parlano Claudio Tucci e Giorgio Pogliotti sul Sole 24 ore (p.5). “Si sblocca il contratto d'espansione, la misura introdotta nel 2019 e rafforzata nella manovra 2021, che serve a gestire le riorganizzazioni aziendali, al momento ferma in attesa dei provvedimenti attuativi. Inps ha predisposto nei giorni scorsi la circolare, inviandola al ministero del Lavoro, che proprio ieri ha dato il via libera per la pubblicazione necessaria per lo sblocco dell'operatività della misura. Il contratto di espansione con la legge di Bilancio 2021 è esteso alle aziende sopra i 250 dipendenti e si attiva con un accordo da siglare in sede governativa, che può prevedere l'uscita dal lavoro per i lavoratori a cinque anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici, assunzioni di giovani e piani di formazione per i lavoratori impiegati in azienda. Il contratto di espansione è finanziato con 117,2 milioni per il 2021 e 132,6 milioni per il 2022; fondi piuttosto limitati che, secondo la relazione tecnica alla manovra di Bilancio, ne consentirebbero l'applicazione solo per 6mila lavoratori. Il contratto di espansione è uno dei principali strumenti messi in campo dal governo per gestire gli esuberi. Sempre ieri, poi, il ministero del Lavoro ha fornito un importante chiarimento sul blocco dei licenziamenti, prorogato dal decreto Sostegni, in modo differenziato a seconda dei settori, fino al 30. Il ministero: il blocco dei licenziamenti è in vigore a prescindere dall'utilizzo o meno della cassa Covld giugno e fino al 31 ottobre. Il dicastero guidato da Andrea Orlando ha confermato che il blocco dei licenziamenti economici - individuali e collettivi - è generalizzato fino al 30 giugno. Dal primo luglio al 31 ottobre invece è in vigore per i soli datori di lavoro che possono fruire dei trattamenti di integrazione salariale in deroga, assegno ordinario e cassa integrazione "agricola". In altre parole, per le piccole imprese, essenzialmente del terziario, la nuova proroga dei divieto di licenziamento viaggia "a braccetto" con la contestuale proroga di 28 settimane degli ammortizzatori emergenziali, a prescindere dal fatto che la cassa Covid venga utilizzata o meno: solo dal primo novembre queste aziende potranno avviare le procedure di licenziamento economico (se l'impresa, tuttavia, ha ancora settimane di cassa Covld-19 da usare fino al 31 dicembre, non potrà licenziare quei lavoratori peri quali utilizza l'ammortizzatore emergenziale gratuito). Il chiarimento si è reso utile, vista la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Sostegni, con il quale l'esecutivo Draghi ha destinato circa 8 miliardi di euro al capitolo "lavoro e povertà". Il blocco in Italia è operativo da fine febbraio 2020 e sta producendo effetti, se si considera che i licenziamenti economici sono dimezzati per i contratti a tempo indeterminato: secondo Inps si è passati da circa 5oomila nel 2019 a meno di 25omila nel 2020.

Primi effetti positivi nelle Rsa
I primi effetti delle vaccinazioni si vedono sulle Rsa. È quanto emerge dalla seconda edizione del report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall'Iss, Istituto Superiore di Sanità. I dati mostrano un calo sia dell'incidenza della malattia sia dei decessi. In particolare, l'incidenza nell'ultima settimana di febbraio e nelle prime settimane di marzo raggiunge valori sovrapponibili o inferiori a quelli della prima settimana di ottobre (0,6%), in controtendenza rispetto all'andamento generale dell'epidemia. Un calo di decessi si rileva tra fine gennaio e marzo 2021, fino a raggiungere lo 0,6% del residenti di Rsa per anziani non autosufficienti Il report ha preso In considerazione 833 strutture residenziali, per un totale di 30.617 posti letto disponibili dal 5 ottobre 2020 al 14 marzo 2021.

Le interviste
Sul Sole 24 ore parla Maurizio Stirpe (vicepresidente di Confindustria) : "Non vogliamo licenziare, accelerare sulla riforma degli ammortizzatori" (Nicoletta Picchio a pagina 5). Su La Stampa (a pagina 16) parla l’ex presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva: “Bolsonaro è un genocida, mai visto il Brasile soffrire così”. “Ho 75 anni. Nel 2022, al momento delle elezioni, ne avrò 77. Se sarò ancora in salute e ci sarà una convergenza tra i partiti progressisti sulla mia candidatura, beh, allora non vedo alcun problema. Ma sono già stato candidato prima, e sono stato presidente per due mandati. Posso anche dare il mio appoggio a qualcuno che abbia buone possibilità di farcela. La cosa più importante è non lasciare Jair Bolsonaro alla guida di questo Paese». Come vede la situazione in Brasile oggi? «Sono in politica dagli Anni '70 e non ho mai visto la mia gente soffrire come in questo momento. Si muore all'entrata degli ospedali, è tornata la fame. E, di fronte a ciò, abbiamo un presidente che preferisce acquistare armi da fuoco, piuttosto che libri e vaccini. Il Brasile è guidato da un presidente genocida. È davvero molto triste. . E intanto in Italia Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista, ritorna ad attaccare la sinistra. Questa volta il bersaglio è il nuovo segretario del Pd, Enrico Letta: “Anche questo Pd non dice nulla di sinistra” (intervista a cura di Giovanni Rossi su Nazione, Carlino e Giorno a pagina 7). Il segretario del Pd, Enrico Letta, parla invece su Repubblica. “Mai più solo uomini ai vertici del partito”, intervista a cura di Annalisa Cuzzocrea e Concita De Gregorio a pagina 13.

Diritti civili, le donne Cgil e Spi contro la Turchia
“Condanniamo duramente la decisione della Turchia di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, trattato firmato appena dieci anni fa che vincola i governi ad adottare una legislazione che persegua la violenza domestica e gli abusi, nonché lo stupro coniugale e le mutilazioni genitali femminili”. Lo affermano, in una nota congiunta, le donne della Cgil insieme alle donne dello Spi Cgil.“ L’aggressione ai diritti e alle libertà delle donne – proseguono – è sempre sintomatica della compressione delle regole democratiche in atto in un Paese. Compressione che in Turchia è in corso da tempo anche nei confronti delle organizzazioni sindacali impegnate per i diritti dei lavoratori”. Per le donne della Cgil e dello Spi “la motivazione addotta da Ankara per la sua grave decisione e cioè che contrastare la violenza sulle donne anche tra le mura domestiche incoraggi i divorzi e mini l’unità familiare è a fondamento di quella logica patriarcale che vuole la donna subordinata al potere del pater familias promossa da ambienti ultraconservatori e ortodossi non solo in Turchia, ma anche in altri paesi europei, finanche in Italia”. “Chiediamo alle Istituzioni europee e nazionale di condannare, senza mezze misure, la decisione del governo turco. Una decisione che va contrastata con tutti gli strumenti e i mezzi a disposizione per lanciare anche un segnale inequivocabile in difesa delle libertà e dei diritti delle donne conquistati con fatica, che sono poi conquiste per tutte le cittadine e i cittadini”. Su Collettiva.it scrive Roberta Lisi

Le altre segnalazioni da Collettiva.it
L'apertura di oggi è dedicata ai problemi del sistema fiscale a livelo internazionale. Oltre i servizi e gli approfondimenti di Roberta Lisi, un intervento di Vincenzo Visco:  Nello spazio dedicato alla voce dei territori oggi si parla di una importante campagna lanciata dal sindacato a Torino. Gli assorbenti non sono beni di lusso. "Assorbenti per l’8 marzo". È la provocazione, e insieme la campagna, lanciata dalla Cgil Torino e dal Comitato Arci Torino per la festa della donna. Un'iniziativa che durerà un mese, fino all'8 aprile, dal titolo “Non sono beni di lusso!”. Permette di donare assorbenti, in primis, ma anche prodotti per l'igiene personale o per la pulizia della casa: beni che, di norma, non sono oggetto di donazione né sono attualmente presenti nei panieri di beni forniti dal Comune di Torino e del Banco Alimentare alle famiglie in difficoltà. Nella rubrica Buona memoria oggi si parla della grande manifestazione della Cgil del 23 marzo 2002, quando il Circo Massimo si colorò di rosso. Le bandiere della Cgil e uno slogan "Tu sì, tu no. Io non ci sto". Il sindacato, guidato da Sergio Cofferati, dimostra tutta la sua forza e respinge l'attacco all'articolo 18

L’agenda
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti, vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale e l’agenda di Collettiva