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“Sistemi di prevenzione, partecipazione e rappresentanza dei lavoratori nel tempo della trasformazione digitale (PrePaRa)” è un progetto di ricerca finanziato dall’Inail e condotto dal Politecnico di Milano (ente coordinatore), insieme a Fondazione Di Vittorio, Università Sapienza di Roma, Ial, Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale di Inail (Dimeila), e il coinvolgimento diretto di Cgil, Cisl e Uil nazionali.
L’obiettivo del progetto è stato quello di analizzare i cambiamenti nel mondo del lavoro dovuti alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica, per contribuire al miglioramento della prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro.
La ricerca è stata condotta attraverso l’analisi degli accordi aziendali, studi di caso, gruppi di lavoro. In particolare, i casi analizzati hanno interessato contesti produttivi caratterizzati da diversi gradi di innovazione: le attività di magazzinaggio di Amazon; le consegne di Just Eat-Takeaway.com; l’automazione della produzione in Ferrero; il lavoro impiegatizio e il lavoro da remoto di Vodafone e Gedi Gruppo Editoriale; il lavoro operaio nell’Interporto di Bologna; il lavoro autonomo per i servizi domestici di Helpling Italia; gli spazi di co-working a Milano.
L’analisi comparativa mostra alcune tendenze generali e le specificità proprie di ogni contesto. In particolare, si osserva una stretta relazione tra l’introduzione delle innovazioni digitali e: l’aumento di flessibilità nelle modalità di lavoro (tempi, spazi, attività); una maggiore razionalizzazione dei processi (al fine di misurare, valutare e monitorare le prestazioni); la volontà di ottimizzare (e saturare) i tempi di lavoro e l’impiego del personale. In tutti i casi, l’introduzione di innovazioni tecnologiche ha comportato una ridefinizione complessiva della precedente organizzazione del lavoro.
Questi processi presentano rischi e opportunità per la qualità del lavoro. Da un lato, l’innovazione tecnologica comporta un’intensificazione dei ritmi, una maggiore responsabilizzazione individuale (con l’individualizzazione del rapporto tra produttività e retribuzione), un aumento dei carichi e la frammentazione del lavoro (sia nei contratti individuali sia nei rapporti tra le imprese).
Dall’altro, l’innovazione tecnologica consente l’introduzione di macchinari e strumenti più sicuri che riducono gli sforzi fisici e il rischio di incidenti, così come può aumentare la capacità di elaborare e condividere le informazioni, soprattutto quando si lega a una partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze fin dall’inizio, funzionale all’introduzione stessa delle innovazioni (contrattazione di anticipo). Inoltre, emerge un rapporto tra innovazione e possibile riduzione del lavoro irregolare, come ad esempio nel caso dei rider.
Queste dinamiche, più o meno positive, sono determinate da tre importanti fattori.
a) Il grado di consolidamento dei sistemi di relazioni industriali, per cui l’introduzione della digitalizzazione comporta meno problematiche e più opportunità laddove la rappresentanza sindacale è già presente e ben strutturata. I casi con innovazioni più recenti e dirompenti, come Amazon e Just Eat, si caratterizzano per un processo di copertura contrattuale che è stato messo sotto tensione dall’apertura stessa di queste imprese, con una difficoltà iniziale nel circoscrivere il perimetro del ccnl e di insediare i sistemi di relazioni industriali. Allo stesso modo, l’Interporto di Bologna presenta la sfida di riconfigurare i sistemi di rappresentanza nella frammentazione del sito tra varie aziende e ccnl.
b) La specializzazione dei sistemi di relazioni industriali sul tema della contrattazione d’anticipo e partecipata delle innovazioni può assumere diverse forme (dalla consultazione ai comitati congiunti) e favorisce la tutela della sicurezza sul lavoro. Nei casi in cui sono presenti sistemi di relazioni industriali consolidati, come Ferrero, Vodafone, Gruppo Gedi Editoriale, questi costituiscono una base importante di regolamentazioni e pratiche per favorire l’introduzione partecipata delle innovazioni e, più in generale, la valorizzazione del ruolo del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls).
Nei casi in cui le rappresentanze sindacali sono state coinvolte nei processi di trasformazione tecnologica, sia attraverso accordi mirati sia attraverso comitati congiunti, le innovazioni sono state introdotte con gradualità e i loro effetti sono stati meno dirompenti (come nel caso del lavoro da remoto in Vodafone, che è stato introdotto con numerosi accordi sequenziali, dalla sperimentazione all’assestamento nell’arco di circa dieci anni).
c) La presenza del Rls appare determinante e, difatti, assume un ruolo importante anche nei contesti più innovativi, come in Just Eat, dove la contrattazione del platform work ha rimesso al centro il valore del Rls di territorio (riuscendo anche ad aumentare il numero di Rls previsto per legge per rappresentare le esigenze di contesti locali molto differenziati su scala nazionale).
La ricerca mostra la necessità di accompagnare l’introduzione della digitalizzazione e delle innovazioni con l’innovazione dei sistemi di partecipazione e rappresentanza.
La digitalizzazione comporta il rischio di nuove frammentazioni nelle relazioni tra gli attori e può facilitare la segmentazione del ciclo produttivo, con una conseguente carenza di coordinamento sotto il profilo dei sistemi di prevenzione e di rappresentanza tra le diverse aziende che vi operano, a livello di gruppo, sito e filiera. D’altra parte, nascono nuove opportunità (e necessità) di integrazione e condivisione dei dati.
Rispetto alla frammentazione del lavoro, gli studi di caso evidenziano due grandi sfide: a) le frammentazione tra le diverse imprese della catena del valore cui rispondere con la creazione di sistemi di prevenzione inter-aziendali, di sito e filiera; b) la distanza tra le imprese e i contesti locali (alimentata dall’algorithmic management) cui rispondere rafforzando i sistemi di prevenzione nazionali e territoriali, attraverso attività di controllo e supporto, con un maggiore dialogo e confronto con le strutture sanitarie locali.
In sintesi, l’innovazione digitale comporta la necessità di innovare i sistemi di prevenzione con un approccio inclusivo fondato sulla partecipazione di tutti gli attori, a partire dai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, anche attraverso il rafforzamento dei sistemi di relazioni industriali (contrattazione di anticipo e inter-aziendale) e di dialogo sociale trilaterale (tra istituzioni, sindacati e imprese) a livello nazionale e territoriale.
I risultati della ricerca sono raccolti in un volume edito da Franco Angeli.
Daniele Di Nunzio, responsabile Area Ricerca della Fondazione Di Vittorio, co-autore del volume
Riferimenti:
Cagliano R., Canterino F., Trucco P., Di Nunzio D., Arlati C., Bellomo S., Boccuni F., Buresti G., 2024, Sistemi di prevenzione, partecipazione e rappresentanza dei lavoratori nel tempo della trasformazione digitale, Milano, Franco Angeli.