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Alla fine di un quadriennio congressuale, e come summa dell’approccio che abbiamo avuto ai cambiamenti che hanno attraversato questi anni, abbiamo deciso di scrivere due libri. Un libro rappresenta un momento di riflessione, di necessario e accurato pensiero. E, tanto più è collettivo, tanto maggiore è l’elaborazione che ne scaturisce.
Si parte spesso con una convinzione ma poi, leggendo i contributi degli altri, approfondendo percorsi, esperienze, intenti e risultati, si esce dalla redazione di un testo diversi da come vi si è entrati.
Grazie allo stimolo dell’area delle Politiche europee e internazionali della Cgil, ogni giorno in rapporto con ciò che accade nel mondo, e come Ufficio 4.0 insieme al gruppo 4.0 (e cioè come compagni e compagne che da tempo lavorano insieme affrontando la molteplicità dei temi collegati al “digitale”) abbiamo deciso fosse il momento di fare ordine su tutta la materia digitale normata o in via di normazione in Europa.
Una specie di summa, ovviamente incompleta poiché le cose sono in itinere e l’attività non si ferma, che vuole offrire uno spaccato concreto della volontà europea di normare uno spazio digitale comune a livello continentale. Del resto in questi anni avevamo già raccontato, con iniziative e contributi scritti ( su Idea Diffusa) cosa stesse accadendo in Europa.
Con “Europa digitale: la sfida di un continente” (Futura Editrice) abbiamo l’ambizione di incuriosire chi non ha ancora avuto occasione di approcciare in modo organico questi temi e di sostenere chi invece li ha già maneggiati in fase di contrattazione.
L’idea di fondo è che uno sguardo alle norme sovranazionali consentirà a ciascuno di noi di avere chiaro il quadro di regole entro cui muoversi per svolgere al meglio il proprio ruolo. Tra quei regolamenti, quelle direttive, quelle indagini, ci sono strumenti utili di contrattazione anche per la tutela di lavoratrici e lavoratori.
E, nella stessa ottica ma con sguardo più ambizioso, insieme alle compagne e ai compagni dell’Area Sviluppo e con il contributo di illustri esperti, abbiamo voluto immaginare il nostro mondo tra 10 anni. “2030, i dieci anni che hanno cambiato il mondo: un manuale per sindacalisti audaci” (Futura Editrice) è la somma delle risposte che abbiamo provato a dare, ciascuno nel suo ambito, alle sfide che già oggi chiamano in causa il nostro operato.
Come sarà il mondo tra 10 anni dipenderà anche dalle azioni che avremo messo in campo, non temendo l’audacia delle soluzioni possibili in nessun campo. Forse non sarà il migliore dei mondi possibili ma, di certo, avremmo fatto tutto il possibile perché lo fosse.
Entrambe le pubblicazioni sono frutto di un lavoro collettivo, perché questo risponde all’idea della necessaria continua collaborazione tra persone che hanno messo la propria intelligenza, la propria esperienza e la propria passione al servizio degli interessi comuni.