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In prima pagina
Oggi è un giorno importante. È il giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil, “Insieme per la giustizia”. Vediamo come viene rappresentato sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. Il Sole 24 ore non cita la parola sciopero in prima pagina, ma preferisce rilanciare il tentativo di risposta del governo sui potenziali effetti positivi sul fisco delle misure messe in campo: “I calcoli del governo sugli effetti di taglio Irpef, contribuiti e assegno unico”. Scelta analoga quella del Corriere della Sera che a centro pagina rilancia il dossier del Mef: “Fino a tremila euro di tasse risparmiate. Ecco chi guadagna con il nuovo fisco” (Enrico Marro ) con un pezzo di approfondimento di Federico Rampini sull’inflazione che non è solo una questione di prezzi. Anche sulla prima pagina del Corriere nessun riferimento allo sciopero. Un quadro analogo quello di Repubblica che apre con lo scontro in Europa sul Green Pass. Il Messaggero punta invece sulle misure che il governo Draghi ha intenzione di mettere in atto per ridurre le bollette: estrazione, indennizzi dalle società e scorte Ue. E mentre è ancora stallo sul superbonus anche il Messaggero rilancia i dati del Mef sugli effetti dell’operazione sull’Irpef e le aliquote. Si parla dello sciopero sulla prima pagina de La Stampa con un pezzo di Alessandro Di Matteo e il commento di Elsa Fornero, la ex ministra che ha dato il nome alla riforma che ha portato l’età del pensionamento in Italia ai primi posti in Europa. Per la Fornero in Italia nessuno protegge giovani e precari e sono perciò “comprensibili” le scelte di Cgil e Uil. Sullo sciopero generale Il Fatto Quotidiano pubblica una intervista al sociologo De Masi: “Contro la pandemia salariale, protesta sacrosanta”. Il manifesto dedica la sua copertina allo sciopero con un bel titolo “Risorse umane”. Insieme per la giustizia, si legge nel sommario, oggi lo sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra del governo. Manifestazioni a Milano, Roma, Bari, Cagliari e Palermo. L’appello di Landini: “In piazza per combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti”. Tra i vari commenti sullo sciopero che troviamo nelle pagine interne da segnalare Gad Lerner sul Fatto Quotidiano (“Bentornato conflitto, buono sciopero a tutti”, p.13), Fausto Bertinotti sul Riformista che pubblica il suo commento a favore dello s sciopero e un commento contro (“Il primo sciopero populista”, p.3), su La Notizia Nicola Fratoianni parla di “mattanza sociale in atto, ma si preferisce accusare chi osa protestare, sul manifesto, oltre all’intervista alla vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi (di cui parleremo tra poco) una intervista a Massimiliano Smeriglio, parlamentare europeo del gruppo Socialisti e democratici: “L’autonomia sindacale e i conflitti sono garanzia di democrazia” (p.2).
Maurizio Landini spiega le ragioni dello sciopero
Sul sito di Collettiva il messaggio del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in un videoappello per la massima partecipazione alla mobilitazione di oggi per cambiare la manovra e difendere il lavoro. In un podcast le parole del segretario generale che spiega le ragioni dello sciopero in 140 secondi.
Gianna Fracassi sul manifesto
“Oggi come allora al centro dello sciopero c'è il tema della precarietà e delle condizioni del lavoro”. Lo dice la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, rispondendo alle domande di Massimo Franchi in una intervista pubblicata sul manifesto (p.3) intitolata “Solo noi rappresentiamo chi soffre e non è ascoltato”. “È inaccettabile che il poderoso rimbalzo economico a cui stiamo assistendo si poggi su occupazione precaria e discontinua, su un impoverimento dei lavoratori e che le donne - le prime a perdere il lavoro - siano le più escluse. Questo tema, ora come allora, non è centrale nelle scelte di politica economica ed è tanto più inaccettabile oggi perché siamo nella fase di utilizzo dei fondi del Pnrr. Oggi come allora poi c'è un problema di metodo: nel 2014 si agiva in modo esplicito la per disintermediazione come "modernità" nelle relazioni sindacali quando in realtà l'unico obiettivo era l'indebolimento dei lavoratori. Oggi nel caso dell'intervento fiscale ci si è limitati alla mera informazione senza consentire non solo di avviare un confronto ma di poter rimettere in discussione un accordo sbagliato per lavoratori dipendenti e pensionati”. Dopo aver risposto alle domande sul rapporto con la Cisl e il quadro politico dove si inseriscono le misure della manovra per il 2022, la vicesegretaria conclude così il suo ragionamento, guardando oltre lo sciopero generale. “Per noi – dice Gianna Fracassi - pensioni e fisco insieme alla lotta precarietà sono temi che non si esauriscono con lo sciopero. Abbiamo detto che per quanto ci riguarda continueremo a lottare fino a che non avremo risultati. Intanto abbiamo riaperto una discussione su questo nel paese…per quanto riguarda il rapporto con la Cisl, Fracassi ricorda che “le piattaforme che stiamo sostenendo con lo sciopero di oggi sono unitarie: le abbiamo costruite insieme e noi continuiamo a pensare che quegli obiettivi siano validi ancora oggi e rivendico come organizzazione la possibilità di usare tutti gli strumenti per raggiungere i risultati, incluso lo sciopero. La "fase nuova" è già aperta e forse chi critica (le accuse alla Cgil di essere diventata troppo moderata, ndr) non se ne è accorto. A fronte della necessità di una trasformazione sociale che risponda all'equità e alla giustizia, di un cambiamento del modello economico e sociale che abbiamo evocato durante la fase più difficile della pandemia, ci sono troppi segnali che vanno nella direzione opposta. Abbiamo una sfida epocale di fronte a noi: coniugare gli investimenti agli obiettivi di piena e buona occupazione. Non riusciremo se non cambiamo le coordinate e la matrice delle politiche economiche e sociali. Oggi più di ieri è sempre la stessa sfida per la nostra organizzazione: trasformare la società per rispondere ai bisogni delle persone che rappresentiamo. È questo che ci garantisce il consenso e la fiducia dei lavoratori e pensionati da oltre cento anni”.
“Benvenuto sciopero generale”, l’editoriale di Collettiva.it
Lo firma il direttore Stefano Milani, che comincia con una carrellata di aggettivi che sono stati appioppati alla mobilitazione della Cgil e della Uil: “Inatteso, surreale, grottesco, ingiustificato, irresponsabile, schizofrenico, disastroso, vergognoso, svantaggioso, impresentabile, deleterio, imbarazzante, dannoso, ridicolo, patetico, controproducente, eversivo, vile, sfigato, paradossale, ideologico, pericoloso, folle. No, non è il giudizio sul governo Draghi, bolscevichi lettori di Collettiva che non siete altro”, scrive Milani nel suo editoriale: “Questo lungo elenco di affettuosi epiteti, apparso sui principali giornali e tv di tutto il Paese in questi ultimi giorni, si riferisce al vecchio e vituperato sciopero generale. Ricordate? La possibilità di incrociare le braccia... quel diritto che si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano... articolo 40 della Costituzione... quella robetta lì, insomma”.
Chi ha paura dello sciopero?
Lo sciopero è un diritto, ma in questo momento, scrive Milani è “un diritto osteggiato dai nostri governanti e dai loro sodali compagni di ventura con una saccenteria e cattiveria che nemmeno Nikolaj Vsevolodovi? Stavrogin ne I demoni di Dostoevskij. Ma di cosa hanno paura? Di quali spiriti malefici temono rappresaglie? Ci rimarranno male i corvi appostati sull’obelisco di piazza del Popolo a Roma e nelle altre agorà del lavoro di Milano, Bari, Palermo e Cagliari nel vedere quella gente. Tanta gente. Persone in carne, ossa e mascherina a manifestare un disagio non più silente e che stride con il sorriso a trentasei denti e a reti unificate di Palazzo Chigi”.
Le ingiustizie sotto il tappeto
“Resteranno a bocca aperta nel vedere piazze pacifiche e colorate – scrive ancora Milani - Certo, un po’ più incazzate del solito vista la posta in gioco. Una delle rare occasioni per ricordare al governo che non si accontentano del pane raffermo, ma vogliono anche le rose, e le vogliono pure belle e appena fiorite. Che la pandemia non può essere il solito alibi in cui mettere in pausa la democrazia e anestetizzare il dissenso. Che le disuguaglianze non si combattono occultando il cadavere di chi sta peggio. Che la precarietà non può considerarsi una forma dignitosa di vita nell’Italia del nuovo rinascimento draghiano. Che il lavoro va difeso a prescindere e che un licenziamento via whatsapp è un crimine contro l’umanità”.
Ecco perché si lotta
Nelle conclusioni la sintesi del senso della nuova battaglia per la giustizia. “Che le tasse si pagano con progressività e senza strizzare l’occhio al furbetto del Suv in doppia fila. Che il salario deve arrivare fino all'ultimo giorno del mese e magari avanzare. Che ai giovani non va più data la speranza del sol che non sorge mai, ma la concretezza di poter pagare un mutuo e mettere su famiglia. Che la pensione deve essere un diritto e non una mancia. Che l’uguaglianza di genere non dura il tempo di una mimosa. Che quando si pronuncia la parola “futuro” il magone non ci deve togliere il respiro. È da folle pensare tutto questo? Pazienza. Bertrand Russell sosteneva: “L’equilibrio tranquillizza, ma la follia è molto più interessante”. Buono sciopero generale a tutti”.
Tutti i commenti Cgil sullo sciopero
Sul sito di Collettiva.it una vasta carrellata di approfondimenti e commenti sullo sciopero. Oltre al videoappello del segretario generale Cgil Maurizio Landini di cui abbiamo già parlato è possibile rileggere l’intervista al segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli sulle pensioni in vista dell’incontro con il governo fissato per lunedì 20 dicembre e le videodichiarazioni dei cinque segretari generali delle Camere del lavoro dove oggi si svolgeranno le manifestazioni: Roma (Michele Azzola), Milano (Massimo Bonini), Bari (Gigia Bucci), Palermo (Mario Ridulfo) e Cagliari (Carmelo Farci). Tutti gli esponenti della segreteria confederale nazionale parlano nel video sulle ragioni dello sciopero. Da ascoltare anche il video con le dichiarazioni dei segretari confederali e la diretta della conferenza stampa dei segretari generali di Cgil (Maurizio Landini) e Uil (Pierpaolo Bombardieri) e rileggere le interviste ai segretari confederali sui temi specifici al centro della mobilitazione: l’intervista alla vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi sul fisco e la manovra economica e ai segretari confederali Cgil Rossana Dettori (su sanità e non autosufficienza), Giuseppe Massafra (su giovani e Mezzogiorno), Emilio Miceli (su politiche industriali e delocalizzazioni) e Tania Scacchetti (su mercato del lavoro e occupazione). Da segnalare anche le dichiarazioni dei segretari generali delle categorie Cgil: Filcams (Maria Grazia Gabrielli), Filctem (Marco Falcinelli), Fillea (Alessandro Genovesi), Filt (Stefano Malorgio), Fiom (Francesca Re David), Fisac (Nino Baseotto), Flai (Giovanni Mininni), Flc (Francesco Sinopoli), Fp (Serena Sorrentino), Nidil (Andrea Borghesi), Spi (Ivan Pedretti) e Inca (Michele Pagliaro). Oggi a Roma gli studenti manifesteranno insieme ai pensionati. Ad annunciarlo il sindacato dei pensionati Spi Cgil e le organizzazioni studentesche Udu-Unione degli universitari e Rete degli studenti medi. “Lo scontro generazionale – affermano Spi, Udu e Rete - è solo nelle teste di chi vuole un paese diviso e più diseguale, di chi indica il dito e non la luna, di chi costruisce un nemico inventato per non disturbare quelli veri”.
Tutte le informazioni sul sito della Cgil
Pagina speciale sullo sciopero con volantini, approfondimenti, card sui social sul sito della Cgil nazionale.
L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale e l’agenda di Collettiva.