Oggi, domenica 14 giugno, Giovanna di Gillo Pontecorvo viene proiettato alle Giornate del Lavoro della Cgil. Appuntamento a Firenze, all'Odeon CineHall di Piazza Strozzi alle 17,30 con ingresso gratuito. Per questa occasione, riproponiamo l'articolo di Laura Delli Colli pubblicato il 5 febbraio 2009 su Rassegna.it.
Semplicemente Giovanna: una donna, un nome. Soprattutto, una storia vera che Gillo Pontecorvo trasforma nel 1955 in un vero e proprio manifesto dedicato a sottolineare il valore della lotta determinata e coraggiosa di un gruppo di operaie contro la decisione dell’azienda di licenziarne alcune. Le operaie sono tessili e lo scenario è Prato, un’intera città mobilitata con generosità, prima del set intorno al progetto di Gillo Pontecorvo quando decise di ispirare ad un’autentica lotta femminile questo piccolo film molto apprezzato dalla critica ma troppo a lungo dimenticato. A restituirgli uno schermo, nel 2002, la Federazione Italiana Tessili Cgil e l’Archvio audovisivo del Movimento operaio a quasi cinquant’anni dal giorno in cui fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia dove fu accolto come un’opera di «neorealismo purissimo».
In effetti, Giovanna nacque da un progetto figlio della realtà e del cinema-documento. A finanziarlo la De-fa, l’ente di Stato della Cinematografia della Germania Est: doveva essere uno degli episodi di un mosaico di storia sulla lotta operaia e sindacale. Ma quel film (Die Windrose, La rosa dei venti) con la supervisione di un maestro del documentario cone Joris Ivens, non arrivò mai neanche sul set. Pontecorvo, però, unico tra i registi coinvolti nel progetto, andò fino in fondo: vide subito nella storia di Giovanna non solo l’opportunità di raccontare un mondo trascurato dal grande cinema ma l’occasione per trasformare una piccola storia figlia della realtà in un film insieme denso di emozioni e di intimità.
Giovanna, interpretato da una donna che è prima di tutto un’autentica protagonista della vita in fabbrica e non un’attrice, è passione, militanza, emozione, protesta ma soprattutto un manifesto di autentica solidarietà. E un film femminista ante litteram: scritto con Franco Solinas e diretto da Pontecorvo con la complicità di un giovane aiuto alla regia come Giuliano Montaldo al fianco, Giovanna è un’opera militante nella quale Pontecorvo racconta, tra i primi, la vicenda di una donna che intreccia i suoi “doveri” pubblici a quelli privati, perfino domestici . E tra fabbrica, casa e famiglia, conduce , oltre la lotta operaia, una battaglia coraggiosa per i diritti di tutte le donne, nella quale i valori dell’ unità prevalgono perfino sul risultato finale. E Pontecorvo trasforma la sua militanza in un simbolo di solidarietà, non solo femminile.