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Ricordo di Romagnoli
Si apre con un sentito ricordo di Umberto Romagnoli, il grande giuslavorista bolognese morto il 12 dicembre 2022 ad appena un mese e mezzo dal suo 87° compleanno, il n. 1/2023 della Rivista Giuridica del Lavoro. Si sofferma in particolare sull'enorme contributo della sua produzione scientifica Antonio Baylos, professore di Diritto del lavoro all'Università di Castiglia-La Mancia, sottolineando anche l'importante apporto dell'attività di docente e di organizzatore del pensiero del giurista scomparso nel mondo accademico spagnolo e in quello dell'America Latina. «La fratellanza dottrinale tra italiani e spagnoli – argomenta Baylos – si è imperniata in modo molto importante sulla figura di Romagnoli, per estendersi, successivamente, al gruppo dirigente della rivista Relaciones Laborales, attraverso frequenti seminari, conferenze e soggiorni».
Sulla stessa lunghezza d'onda, il ricordo di Federico Martelloni, professore associato di Diritto del lavoro all'Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna, che – dopo aver definito Romagnoli uno dei «giuristi-tessitori cui si deve la trama del diritto del lavoro del secondo Novecento» – approfondisce con acutezza un particolare aspetto del suo argomentare, ricco di «immagini, metafore e figure strappate alla mitologia, al cinema e alla letteratura». «La prosa, unica nel suo genere, non costituisce un vezzo – spiega Martelloni – bensì un modo per catalizzare l'attenzione dei presenti e portarla dritta al cuore del 'diritto che dal lavoro ha preso il nome', dipanarne la trama, indagarne le provvisorie acquisizioni, esplorarne virtuosismi e funamboliche evoluzioni».
Processo del lavoro
Non avendo un tema portante, la prima parte del fascicolo raccoglie una serie di contributi concernenti temi tra loro non affini. Lo spirito delle leggi nell’epoca globale, la dignità del lavoro e la civiltà digitale, il contratto collettivo per le funzioni centrali nel settore pubblico, la nuova legge sulla libertà sindacale dei militari, il lavoro sportivo. Nello stesso ambito, si segnala per l’attualità un saggio sul processo del lavoro a 50 anni dalla sua introduzione. «Bisogna dire che il processo del lavoro non è un tema particolarmente coltivato al di fuori degli studi di diritto processuale – argomenta Giorgio Fontana, professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria – e la stessa dottrina giuslavorista sembra dedicarvi un’attenzione rapsodica, anche se recentemente ci sono segnali di una maggiore riflessione su questi problemi. In generale si è privilegiata la discussione sul ruolo del giudice del lavoro, sui cambiamenti di indirizzo della giurisprudenza lavoristica, ma non sul processo in quanto tale, che è tuttavia lo strumento con cui si crea il diritto vivente».
Quanto al bilancio vero e proprio della legge n. 533/1973, la lettura di Fontana non è univoca: « Un bilancio si può fare in molti modi: osannando la straordinaria innovazione di sistema insita nella legge del 1973, ma anche considerando criticamente la realtà attuale del processo del lavoro, la sua (forse inevitabile) crisi, che si può riassumere nel fatto che lo strumento (il processo) sembra oramai scollegato dal suo scopo originario e non ha trovato neppure altra linfa vitale, se si esclude il retorico richiamo a un’indistinta esigenza di giustizia, di efficienza e 'velocità' (obiettivi peraltro eternamente disattesi)».
Chiude la prima parte di RGL la rubrica dedicata ai problemi di diritto sociale europeo e internazionale, dove viene ospitato un saggio sul dialogo sociale allargato oltre le frontiere dell’impresa in Francia. «La figura unitaria dell’impresa è cambiata – scrive Fabrice Rosa, professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Reims Champagne-Ardenne –: si è detto che essa è 'esplosa', che si è 'allargata' per dare conto del suo inserimento tra le catene di valore. Secondo alcuni studi di scienze gestionali, nella storia dell’impresa si possono distinguere tre periodi chiave: 'fare da soli' (con l’internalizzazione delle risorse o l’integrazione verticale dell’attività), poi 'far fare' (subappalto ed esternalizzazione), e oggi 'fare insieme' (tramite la cooperazione tra imprese). Il subappalto e l’esternalizzazione, le diverse forme di cooperazione sono varie espressioni di un fenomeno di messa in rete dell’impresa che rimettono in discussione la struttura delle regolamentazioni collettive».
Crimini informatici
La seconda parte del fascicolo, che ospita in apertura due studi sulle strutture sanitarie accreditate, concernenti in particolare il lavoro subordinato e i servizi alla persona, dà ampio spazio, nell'ambito della rubrica “Rassegna di giurisprudenza”, al tema della tutela del know-how e della privacy aziendale rispetto alle nuove tecnologie. Un tema cruciale, se è vero che nell'annuale classifica pubblicata da Allianz sui rischi aziendali – realizzata sulla scorta di interviste somministrate a esperti del settore assicurativo – nel 2022, in Italia, al primo posto (52%) si trova il cyber risk, ovvero il rischio di crimini informatici e di violazione dei dati.
A tutela del patrimonio aziendale, negli ultimi anni si è diffusa in modo esponenziale la stipula degli Nda (Non Disclosure Agreement), che sono dei veri e propri accordi di riservatezza, utilizzati in particolare nei sistemi anglosassoni. Se dunque, da una parte, «le tecnologie procedono spedite, ridisegnando il quadro delle possibilità di divulgazione delle informazioni e, parimenti, dei controlli», spiega Francesca Malzani, professoressa associata di Diritto del lavoro presso l’Università di Brescia, dall’altra, a evolvere sono «anche le tecniche giuridiche di tutela del patrimonio immateriale aziendale, spesso attraverso strumenti che si collocano al di là del diritto del lavoro, ma pur sempre insistendo sulla condizione dei prestatori».
Nel n.1/2023 di RGL si segnalano anche, assieme a commenti a diverse sentenze della Corte Edu (sul caso ILVA di Taranto) e della Cassazione (sulla nullità del licenziamento per mancato superamento del comporto, sui limiti del controllo tramite agenzie investigative e sull’abuso di somministrazione), le rubriche dedicate al diritto sindacale (una sentenza della Corte di Giustizia sui diritti di informazione) e alla sicurezza sociale (commenti relativi a sentenze della Corte di Giustizia sul distacco, della Corte costituzionale sul reddito di cittadinanza e della Corte costituzionale e della Cassazione sui trattamenti pensionistici ai superstiti).
Completano il fascicolo le sezioni Osservatori Online e Giurisprudenza Online. Nella prima sono collocati l’Osservatorio sulla contrattazione collettiva e l’Osservatorio sulla Corte costituzionale e di Cassazione in materia previdenziale. Nella seconda troviamo commenti a sentenze della Corte dei Conti (non adesione a conciliazione giudiziale conveniente) e della Cassazione (licenziamento orale, per assenza ingiustificata e per giustificato motivo, rider, cessione d’azienda, illiceità dell’appalto).