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Le Giornate del Lavoro Cgil a giugno e settembre
Da domani, 16 giugno, fino al 23 giugno presso il Centro Congressi Frentani in Roma, le Categorie e il sistema delle tutele individuali della Cgil organizzano in collaborazione con Futura, una settimana di eventi e dibattiti, che si concluderanno con le Giornate del Lavoro organizzate dalla Confederazione per i prossimi 24, 25 e 26 settembre. Lo annuncia il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in una lettera inviata ieri a tutte le strutture del sindacato. “Al centro della discussione – spiega Landini – ci saranno i tre grandi temi che sono stati spesso oggetto dei nostri confronti e che abbiamo deciso di trattare anche in vista della prossima Conferenza di Organizzazione: partecipazione, inclusione, rappresentanza”. Insieme ai dirigenti sindacali dialogheranno forze politiche, accademici, rappresentanti istituzionali e delle imprese. La discussione di merito sarà quindi un utile strumento di confronto per tutta l’organizzazione e si potrà seguire sul sito di Collettiva.it. Queste giornate inoltre rientreranno nelle mobilitazioni che, anche unitariamente, la Cgil sta preparando in vista della conversione del Decreto Sostegni bis che entrambi i rami del Parlamento dovranno approvare entro il mese di luglio. Pensiamo quindi che il dialogo e le proposte condivise possano essere un utile momento di crescita per la Cgil e un contributo per provare a rilanciare il nostro Paese anche nel confronto con il Governo.
La settimana di dibattiti di giugno verrà inaugurata quindi domani. Si partirà con le discussioni organizzate dalla Fiom sui 120 anni del sindacato dei metalmeccanici della Cgil (“La storia continua”) e dalla Slc: “Voglia di futuro. Pnrr e lavoro per un nuovo inizio”.
Il programma completo su Collettiva.it:
Sulle prime pagine
Ci sono giornali che la collocano in apertura altri che gli dedicano richiami alle pagine interne, ma non c’è dubbio che una delle notizie più importanti di ieri è stata quella del vertice Nato, che – come titola il Corriere della Sera – “avverte Cina e Russia”. Continuano le pressioni del presidente americano che non è riuscito a strappare dal G7 in Cornovaglia un impegno stringente dell’Europa contro la Cina. Per Biden siamo ormai alle minacce per la sicurezza globale, mentre il presidente Draghi cerca di vedere la bottiglia mezza piena: ora l’Alleanza è più forte. Netto il titolo di Repubblica: “Il vertice Nato: la Cina è una minaccia sistemica”. Su La Stampa: “Tra Biden e Putin è subito scontro e Draghi chiede unità sulla Libia”. Il quotidiano torinese affida ad Alberto Simoni l’analisi dei risultati del vertice Nato: “Cina e Russia, doppia sfida”. Molta evidenza alla notizia anche sul manifesto che propone un titolo forte: “La nuova Guerra Fredda a guida Usa (ne parla a pagina 8 Anna Maria Merlo). E a proposito di tensioni internazionali e destabilizzazioni, da segnalare sul quotidiano economico Il Sole 24 ore un approfondimento sugli allarmi lanciati dalla Consob italiana sulle criptovalute. Per il presidente Savona, “sono un fiume in piena, servono interventi e nuove norme”. (servizi e analisi alle pagine 2 e 3). Sulla tragedia di Ardea, tra le varie cose, da segnalare il racconto drammatico della madre dell’assassino-suicida sul Messaggero: “Mio figlio killer, come mr.Hyde” . Sulla vicenda e sulle tante drammatiche questioni relative alla salute mentale, da segnalare su La Stampa un commento di Vera Slepoj, “Legge Basaglia e nuovi matti” (a pagina 21).
La Cgil sui fondi pensione
“La relazione del presidente della Covip illustrata oggi (ieri, ndr) alla Camera conferma una gestione positiva dei Fondi pensione negoziali, cioè i Fondi di previdenza complementare istituiti dalla contrattazione fra le parti sociali”. Lo ha dichiarato ieri il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli. "Pur in un periodo caratterizzato dall’emergenza pandemica – sottolinea il dirigente sindacale – i Fondi negoziali hanno fatto registrare una crescita di adesioni, una buona valorizzazione del risparmio previdenziale dei lavoratori, in un contesto caratterizzato da costi gestionali di gran lunga inferiori agli altri prodotti previdenziali”. Ghiselli aggiunge che “la relazione evidenzia però anche alcuni elementi critici che da tempo come sindacato abbiamo chiesto di affrontare, come la scarsa adesione dei settori poco sindacalizzati, nelle piccole imprese, dei giovani, delle donne, e la necessità di rafforzare l'educazione previdenziale delle persone”. “Per questo – conclude – è importante che il tavolo sulla previdenza, che ancora il ministro Orlando non si decide a convocare, affronti questi temi e consenta di offrire una tutela reale a milioni di lavoratrici e lavoratori”.
Interviste e commenti
Buon compleanno Fiom
Sul Manifesto, a pagina 4, si parla dei 120 anni della Fiom con una intervista di Massimo Franchi alla segretaria generale, Francesca Re David: Si festeggia un traguardo importante. “Sì, il 16 giugno del 1901 nasce la Fiom e noi festeggiamo con un convegno all'aula magna dell'università Roma Tre che è un ex stabilimento Alfa Romeo. Puntiamo ad almeno altri 120 anni e quindi guarderemo avanti dando spazio alle esperienze di giovani - un rider, un rappresentante della seconda generazione di migranti, una lavoratrice agroalimentare del Pontino, delegate e delegati metalmeccanici e altri ancora - che, nonostante precarietà e pandemia, hanno sentito l'esigenza di mettersi assieme, di lottare insieme come da significato e radici del sindacato. Come disse Claudio Sabattini a Portella della Ginestra nel 2001 la precarietà è come “vivere un eterno presente” e costruire il futuro non lo si scrive da soli, mentre il rischio oggi è una chiusura corporativa, una competizione fra lavoratori e l'isolamento. Massimo Franchi cerca di capire la sostanza più profonda del rapporto tra Fiom e Cgil, ripercorrendo anche la storia dei singoli dirigenti. “E’ sempre stato un rapporto di autonomia e indipendenza – spiega Re David - A livello storico per i 120 anni abbiamo approntato una squadra di storici e sociologi che lavorerà alla storia della Fiom dal 1980 a oggi che presenteremo al prossimo congresso in programma nell'autunno del 2022. Diciamo che con la confederazione in molti periodi c'è stato un confronto duro ma sempre all'insegna del motto: "Non c'è Cgil senza Fiom; non c'è Fiom senza Cgil".
Domani inizia la maturità “più difficile”
Sul Giorno, Il Resto del Carlino e la Nazione in una intervista a cura di Remy Morandi, (p.9) parla la professoressa Anna Maria Ajello, presidente Invalsi domani inizia la maturità. Che cosa vuol dire per i ragazzi, quest'anno? “Si tratta di una prova complicata, motivo di grande stress per i giovani. Ma quest'anno lo è ancora di più: dopo circa due anni di Dad e di reclusione in casa, la situazione è diventata molto pesante per loro - spiega la presidente dell'Invalsi e professoressa di Psicologia dell'educazione - E quello che succederà con questa maturità semplificata, peggiorerà ulteriormente la cosa”. Che cosa si intende con maturità semplificata? “La semplificazione deriva dal fatto che avranno un'ora di colloquio. Non ci saranno le due classiche prove scritte. I ragazzi fanno solo una prova orale, che riguarderà una tesina assegnata dai docenti, preparata dai ragazzi in un solo mese, da fine aprile a fine maggio». Poco tempo per preparare una grande prova. Ulteriore stress dunque. “Sì, ma il problema principale è che i ragazzi si sentiranno molto sottostimati quando avranno finito tutto. In tempi di guerra ai giovani che prendevano la maturità si diceva: "gliel'hanno regalata". E molti studenti, oggi, pensano la stessa cosa con questa prova orale». Un altro problema è che molti ragazzi non ci arrivano nemmeno alla maturità. Tanti hanno già abbandonato. «Questo tema dovrebbe preoccupare gli adulti e la società. Molte famiglie in questo periodo hanno avuto grandi difficoltà, dalla salute al lavoro. I ragazzi hanno dovuto subire enormi disagi stando chiusi in casa con le famiglie. E questa situazione ha spinto molti ad abbandonare gli studi e gli impegni presi”. Le famiglie dunque non sono state in grado di aiutare i ragazzi. Se non ci sono riuscite loro, chi può riuscirci allora? Chiede Remy Morandi: “Beh, non è solo colpa loro. lo mi chiedo quanta fiducia e quanto peso per il futuro sia stato dato alla formazione, se le scuole sono state tra le prime a chiudere dallo scoppio della pandemia. Questo è un grave messaggio di sfiducia che è arrivato, vuoi o non vuoi, alle istituzioni scolastiche…”
In zona bianca grazie ai vaccini. Parla il ministro Speranza
L’intervista al ministro della Salute la troviamo su La Stampa a pagina 2 a cura di Niccolò Carratelli. “Roberto Speranza lo ripete come un mantra e, dopo mesi e mesi di cautela, lascia spazio a un po' di ottimismo: Con i dati che arriveranno venerdì, il 99% degli italiani sarà in zona bianca, dice il ministro che spera di non rinnovare lo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio, “per dare un segnale positivo al Paese”. Nell'intervista con il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, per la trasmissione "30 minuti al Massimo" , Speranza torna sulle polemiche legate al vaccino di AstraZeneca, sul quale le indicazioni sono cambiate per l'evoluzione delle evidenze scientifiche, e sui nuovi attriti con le Regioni, che sul "crossing vaccinale" devono adeguarsi alle nuove disposizioni, le regole valgono a livello nazionale. L'importante è che la campagna vaccinale non rallenti, “perché da quella dipende la nostra ripartenza”. Ministro, la zona bianca ormai riguarda circa 40 milioni di italiani, le chiusure e le restrizioni sono servite? “Avere due terzi del Paese in zona bianca è il frutto delle misure rigorose adottate e della campagna vaccinale che procede con numeri molto buoni. Nell'ultima settimana abbiamo registrato 11 mila nuovi casi, che prima contavamo in un giorno, e i ricoveri in terapia intensiva sono un sesto rispetto a poche settimane fa. Ma è necessario continuare sulla strada della prudenza e della gradualità, su questo punto c'è un'ampia condivisione anche trai cittadini». Meno nella maggioranza di governo, dal centrodestra l'hanno accusata di essere il leader dei "chiusuristi", che uccidono l'economia... “Ciascuno risponde alla propria coscienza, io ho giurato sulla Costituzione di garantire il diritto alla salute delle persone. Ma trovo inaccettabile la contrapposizione tra ripartenza economica e battaglia sanitaria: vincere quest'ultima è la premessa per la ripresa”. Dica la verità, si è sentito sempre coperto dal premier Draghi? “Sempre, c'è totale sintonia tra noi, ma devo dire che, nell'ambito del governo, ho riscontrato molta condivisione: solo su un decreto la Lega ha deciso di non votare. L'ho detto anche a Salvini, la prima regola per me è non fare politica sulla pandemia, in cerca di consenso. Non ci si può mettere a litigare sul numero delle persone sedute ai tavolini, facciamoci guidare dalla scienza…”.
Sempre a proposito di lotta alla pandemia da segnalare su Repubblica (che apre con il titolo “Il mix dà più immunità”) una intervista all’ex direttore dell’Ema, Guido Rasi che esclude i rischi nella seconda dose eterologa e ne indica al contrario i vantaggi (intervista a cura di Michele Bocci a pagina 3). Altra segnalazione interessante a proposito di vaccinazioni riguarda l’approfondimento a firma Margherita De Bac sul Corriere della Sera (p.7): “E’ efficace il richiamo con vaccini diversi?”
Su Collettiva.it
Un’ altra donna vittima degli incidenti sul lavoro
Il ricordo di quello che è accaduto a Prato è ancora vivo. Luana D'Orazio agganciata e poi inghiottita da un orditoio privo di meccanismi di sicurezza in un'azienda tessile. Oggi (14 giugno) un'altra ragazza, di soli 26 anni, è rimasta gravemente ferita in un'impresa agricola di Calendasco, nel piacentino. Era al lavoro in un campo e, secondo le prime ricostruzioni, stava attingendo acqua da irrigazione da un pozzo attraverso una pompa quando è rimasta impigliata per i capelli nel cardano e ha battuto violentemente la testa. Soccorsa dal 118, è stata trasportata d'urgenza con l'eliambulanza all'ospedale di Parma dove resta in prognosi riservata. “Non chiamiamoli incidenti. Non c’è nulla di accidentale o casuale. Tutte le istituzioni preposte devono intervenire, anche il tempo del cordoglio è finito, bisogna agire e in fretta, dicendo basta a un sistema che mette il profitto prima della salute”. È il commento di Tina Balì, segretaria nazionale Flai Cgil, dopo aver appreso la notizia. “Nei luoghi di lavoro mancano corretti controlli, adeguata formazione e prevenzione, oltre ad una reale valutazione dei rischi. Bisogna investire in formazione e prevenzione: tanto più ci sono lavorazioni che espongono a pericoli tanto più accurata deve essere la valutazione del rischio”. Per quanto riguarda il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza il giudizio della stessa segretaria generale della Flai, Tina Bali,, intervistata da Martina Toti.
L’apertura di oggi è dedicata ad una bella storia di legalità. A Grottammare (Ap) da un bene confiscato alla criminalità organizzata nasceranno 4 appartamenti di edilizia popolare pubblica, con un appalto modello. È il risultato della collaborazione tra istituzioni, Libera e la Fillea Cgil. Il reportage è a cura di Fabrizio Ricci e Carlo Ruggiero.
Nella rubrica Buona Memoria, Ilaria Romeo parla dell'esordio di un resistente, Vasco Rossi.
Tutti gli appuntamenti in agenda
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