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Contadine e operaie, non le manager o le signore dell’industria inseguite dai fotografi della moda. Sono loro il soggetto indagato dalla fotografa e regista Cecilia Mangini cui la Cgil ha dedicato una mostra all’interno della IV edizione delle Giornate del lavoro che si tengono a Lecce. Dodici scatti ospitati nella Sala Maria D’Enghein del Castello Carlo V.
“Donne e lavoro” il titolo di un percorso accompagnato dalla proiezione di alcuni documentari realizzati negli anni ’60 da Mangini, oggi novantenne, “che raccontavano una verità allora trascurata o volutamente omessa”, ha spiegato Vincenzo Vita, presidente dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, intervenuto all’inaugurazione della mostra. “Lei è una madre storica del nostro archivio, in quegli anzi indagare la realtà operaia e soprattutto la sua compiente femminile era faticoso, le lavoratrici spesso sceglievano di non mostrarsi, se iscritte poi alla Cgil rischiavano anche il licenziamento”.
Mangini fotografa ma anche “avanguardia di una stagione venuta dopo di cinema militante, ancora oggi un riferimento in cui crede che il cinema ha questo ruolo, di raccontare la condizione dei lavoratori e del lavoro”. A lei, ha concluso Vincenzo Vita, “si può attribuire una definizione che è anche il titolo di un libro, utopia per realisti. Nel lavoro è tutto vero ma ci fa sperare che si possa cambiare, che raccontare la verità della condizione del lavoro, anche oggi, serve a cambiare in meglio”.