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Martedì 29 novembre, in campo San Geremia, a Venezia, si terrà la manifestazione unitaria 'Salviamo il sociale', per chiedere provvedimenti urgenti alla Regione Veneto per affrontare l'emergenza in corso. Il concentramento è previsto alle 9.30, nel piazzale della stazione Santa Lucia. Poi il corteo si sposterà verso campo San Geremia, dove interverranno i delegati e i segretari generali di Cgil Cisl e Uil Veneto.
"Dopo lo shock della pandemia, nella turbolenza internazionale scatenata dall'invasione russa in Ucraina - premettono Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo (rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Veneto) -, l'instabilità economica e la repentina crescita dell'inflazione condannano sempre più persone alla povertà anche nella nostra Regione e il sistema di welfare territoriale (pubblico e privato) viene messo fortemente alla prova".
A comporre il welfare territoriale sono le case di riposo, gli asili nido, le scuole materne, le scuole di formazione professionale, i centri residenziali e diurni, l'edilizia residenziale pubblica.
"Tutte queste strutture - proseguono i tre dirigenti sindacali - sono sotto pressione per lo stratosferico aumento dei costi dell'energia e di altre spese fisse, problemi a cui si aggiungono quelli della carenza di personale e dell’esiguità delle risorse che non consente di valorizzare i lavoratori e le lavoratrici in maniera dignitosa. Senza sostegni adeguati, rischiano di non reggere o di dover scegliere tra l'aumento delle rette, peggiorando ulteriormente i bilanci delle famiglie, e la riduzione dei servizi e della qualità delle prestazioni".
Le proposte alla base della mobilitazione dei sindacati sono: risorse aggiuntive per coprire e neutralizzare l'aumento delle rette pagate per questo genere di servizi sociali e sociosanitari; incentivi all'assunzione, alla stabilizzazione e valorizzazione del personale (in particolare infermieri e operatori sociosanitari); sostegno alle famiglie che si fanno carico della cura dei familiari disabili e/o non autosufficienti; aiuti straordinari per le famiglie in difficoltà, incrementando il fondo per gli affitti e sostenendo le spese di riscaldamento ed elettricità.
“Alla Regione Veneto - concludono i tre leader sindacali - chiediamo, pertanto, di mettere in campo, già con la legge di Bilancio 2023, attualmente in discussione, un intervento urgente a salvaguardia della tenuta del sistema sociale. Serve poi un impegno certo per la riforma delle Ipab, che vogliamo pubbliche e integrate nei sistemi sociosanitari territoriali. Ormai, il Veneto è l'unica Regione in Italia a non averla approvata. Con questa piattaforma lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati saranno in piazza, per ricordare alle Istituzioni la drammaticità della fase che stiamo attraversando e la necessità di affrontarla con scelte politiche non più rinviabili".