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“La montagna ha partorito il topolino”, questo il primo commento di Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic, alle notizie in arrivo dall’Europa sull’accordo trovato tra Usa, UE, India e Sudafrica. Il perché di tanto scetticismo dipende da più questioni. Innanzitutto, affinché sia valido, l’accordo dovrà essere portato in sede WTO e ratificato da tutti i 164 paese aderenti, altrimenti non entrerà in funzione. Poi, sono passati più di 18 mesi da quando è stata avanzata la da India e Sudafrica la richiesta di moratoria e per ben 2 volte il Parlamento Europeo ha votato una mozione di sostegno a tale richiesta. E in questo – come altri casi – il tempo non è una variabile indipendente. Certo meglio tardi che mai ma, più ne passa di tempo e più la pandemia dilaga mietendo morti. E poi, la richiesta e che la sospensione dei brevetti fosse anche su tamponi e farmaci utili a fronteggiare il Covid.
"Si tratta certamente di una novità, dopo 18 mesi di chiusura totale da parte dell'Unione Europea - ha detto Agnoletto - e questo è senza dubbio anche il risultato della mobilitazione della società civile di tutto il mondo. La Commissione Europea fino ad ora aveva rifiutato qualunque iniziativa finalizzata alla moratoria, nonostante tre risoluzioni del Parlamento Europeo, e siamo quindi indubbiamente di fronte a una novità. Tuttavia, è un risultato in chiaroscuro: il chiaro è che dopo due anni la UE riconosce che i brevetti sono un problema e che impediscono la produzione e la diffusione dei vaccini in tutte le aree del mondo, soprattutto quelle più svantaggiate. Di fatto la UE in questo modo smentisce se stessa, in quanto ha sempre negato che i brevetti costituiscano un problema! Lo scuro, in particolare, è che in questo accordo si prevede che la moratoria sui brevetti sia solo sui vaccini e non sui kit diagnostici e sui farmaci, come chiesto da quasi due anni da India e Sudafrica, come sottoscritto da oltre cento Paesi e sostenuto dalla nostra Campagna: questi aspetti cruciali e determinanti verrebbero rimandati ad un ipotetico futuro, a sei mesi dall'eventuale approvazione di questa piattaforma dal WTO".
Un accordo che appare insoddisfacente, oltre che tardivo. "Come abbiamo da sempre sostenuto - ha concluso Vittorio Agnoletto- occorre una misura generalizzata di sospensione dei brevetti che comprenda i vaccini, i kit diagnostici e i farmaci anti-Covid". È evidente a tutti che la pandemia continua a dilagare, come dimostra la nuova ondata di casi dovuti alla variante Omicron 2, e che il danno alla salute mondiale è presumibilmente molto più grave di quanto rilevato dai dati ufficiali: i morti non sarebbero poco più di 6 milioni ma circa il triplo e cioè 18 milioni e 200mila, stando al recentissimo studio dell'Institute for Health Metrics and Evaluation, di Seattle, pubblicato dalla rivista The Lancet. In troppe aree della terra i vaccini non sono mai arrivati, le cure restano impraticabili e le stesse diagnosi spesso sono impossibili.