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Un piano straordinario e urgente per il rilancio della sanità pubblica in Lombardia per bloccare l'attuale deriva della sanità lombarda, con le gravi conseguenze che i cittadini pagano sulla propria pelle e sul diritto alla salute. È la richiesta che il comitato La Lombardia SiCura ha presentato nella audizione alla commissione Sanità, del Consiglio regionale della Lombardia, nel corso della quale sono stati illustrati i contenuti della petizione sottoscritta da 90.000 persone e depositata in Consiglio il 21 giugno scorso.
“Non vogliamo che in futuro in accettazione anziché la tessera sanitaria sia richiesta la carta di credito: non è una battuta, ma è purtroppo il rischio concreto che stiamo correndo, con la deriva del servizio sanitario regionale come pensato con la riforma sanitaria del 1978, a partire dalla perdita della universalità di accesso ai servizi, e del diritto costituzionale alla salute”, hanno riferito ai consiglieri i rappresentati del Comitato Marco Caldiroli (Medicina democratica), Vittorio Agnoletto (Osservatorio salute), Massimo Cortesi (Arci Lombardia), Monica Vangi (Cgil Lombardia), Federica Trapletti (Spi Cgil Lombardia) e Andrea Villa (Acli Milano).
“Il Consiglio regionale – spiegano – è l'istituzione che ha il potere di invertire la tendenza e le scelte degli ultimi trent’anni che hanno indebolito la sanità pubblica e reso la sanità privata sostitutiva anziché integrativa, con pesanti ripercussioni soprattutto sulle fasce più deboli”.
“Negli interventi dei consiglieri – sottolineano i rappresentanti del Comitato - abbiamo colto la possibilità di un impegno per iniziative su alcuni temi sollevati, a partire dai rapporti tra servizio sanitario e le strutture erogatrici mediante la contrattualizzazione e la regolazione dei rapporti, inclusi Cup unico, agende tra pubblico e privato.
Auspichiamo che la disponibilità dimostrata durante l’audizione si concretizzi in una risoluzione per il Consiglio regionale almeno su alcuni temi salienti della petizione, ben sapendo che nessuno ha la bacchetta magica, ma che ne va della qualità della vita di tutti: ci sono 90.000 persone che, sottoscrivendo la proposta di La Lombardia SiCura hanno dimostrato di voler partecipare al cambiamento e non si può non tenerne conto”.
Il Comitato ha annunciato anche il proseguimento delle iniziative sulla sanità e sui punti chiave della petizione: centro unico di prenotazione, abbattimento delle liste d’attesa eliminando abusi sulle agende, stop all’utilizzo dei medici a gettone (non dipendenti) e assunzioni di personale; copertura dei costi sanitari nelle Residenze sanitarie assistenziali e miglioramento dei servizi per gli anziani, potenziamento dei servizi territoriali e in particolare per la prevenzione.