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Gli italiani hanno il privilegio di un indice di longevità fra i più alti al mondo. Per evitare che questo privilegio si trasformi in una penalità, per i singoli e per la collettività, sono indispensabili politiche che garantiscano, lungo l’intero arco della vita, il processo d'invecchiamento attivo e in buona salute. Per tale ragione, l’Auser considera positiva la scelta di aver introdotto il tema dell’invecchiamento attivo nella schema di legge delega sulla non autosufficienza. Una scelta da sostenere eliminando, tuttavia, alcuni limiti e ambiguità.
Da sostenere perché l’esigenza di una politica nazionale per l’invecchiamento attivo, da anni rivendicata da Auser, è oggi un’indicazione della stessa Oms (organizzazione mondiale della sanità). Coerente a questa esigenza, si considera l’indicazione (Art.2) d'istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (Cipa), con il compito di adottare, con cadenza triennale e aggiornamenti annuali, il “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana”.
Riguardo alle ambiguità è necessario evitare che l’Invecchiamento attivo sia considerato come questione d’interesse delle sole persone anziane. Questa preoccupazione emerge chiaramente dai principi e criteri direttivi di cui al Comma 2 dell’Art.2 e Comma 2 Art.3, dove è evidente uno sbilanciamento tra l’attenzione alle persone anziane e un’idea d'invecchiamento attivo valido per tutte le età.
Per superare queste preoccupazioni e volendo sfruttare comunque i tempi del Pnrr per avere una legge delega sull’Invecchiamento attivo entro il 2023 - secondo l'Auser -, è necessario integrare i principi di fondo indicati nel testo della delega sulla base dei quali il Governo dovrà redigere i decreti legislativi attuativi".
Le proposte dell'Auser si fondano sulla sua lunga esperienza di relazioni con gli anziani e sull’importante lavoro svolto per la redazione delle “Raccomandazioni per l’adozione di politiche in materia d’invecchiamento attivo” dal “Coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo” presso il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, che sono servite di base sia per la “Dichiarazione ministeriale” e sia per la “Dichiarazione congiunta della società civile e della ricerca scientifica” nella Conferenza dell’Unece del giugno 2022. Di grande aiuto, sono anche le iniziative legislative delle regioni sull’Invecchiamento attivo e dello stesso Parlamento.