Il video integrale (3h 18min) 

Servizi destinati a tutti cittadini per favorire il benessere e la qualità della vita, pensati per sostenere alcune categorie, dagli anziani ai disoccupati, dai poveri agli immigrati, e per tutelare il lavoro. Fa tutto questo e molto altro la contrattazione sociale promossa dalla Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali e alle categorie, lo Spi in testa.

Uno strumento straordinario per promuovere e sollecitare iniziative di welfare nei territori e contribuire attivamente a scelte che abbiano al centro criteri di giustizia e di uguaglianza. Una risorsa che da oltre un decennio le Camere del lavoro mettono in campo con azioni capillari e certosine per ricollegare i diritti del lavoro con quelli di cittadinanza, anche per fronteggiare i tagli progressivi che da diversi lustri investono tutte le città e le regioni.

Gli ultimi dati sulla contrattazione, in vista del tredicesimo rapporto dell’Osservatorio nazionale Cgil e Spi, vengono presentati mercoledì 19 ottobre dalle 10 alle 14 nell’incontro che si tiene nella sede nazionale della confederazione a Roma e in diretta su Collettiva.it. Uno spaccato dell’andamento degli accordi da Nord a Sud, tra Covid-19 e ripresa, da cui emerge un elemento importante: dopo il calo sostanziale registrato nel primo anno di pandemia, lo scorso anno c’è stato un vero e proprio rimbalzo.

“In pratica, siamo tornati ai livelli pre-emergenza sanitaria – spiega Beppe De Sario, ricercatore della Fondazione Di Vittorio -. Per situazioni contingenti come l’impossibilità di incontrarsi, il lockdown, il disorientamento vissuto con le prime riaperture, nel 2019 e poi nel 2020 c’era stato quasi un dimezzamento della contrattazione. Lo scorso anno, il netto recupero”.

931 documenti, tra accordi, piattaforme e verbali, frutto di un’intensa attività negoziale, siglati principalmente a livello comunale (82,2 per cento), ma anche inter e sovracomunale (15,2) e in piccola parte regionale (2,6), distribuiti soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana; Lazio, Puglia e Piemonte seguono a distanza. “I tre quarti della contrattazione si svolge al Nord e questo limite è rimasto nel 2021, anche se si vede qualche cenno di cambiamento – prosegue il ricercatore -. Il Sud, che è sempre stato molto marginale, mostra qualche segno di ripresa non tanto nell’ambito dei comuni, che spesso per mancanza di risorse vivono situazioni disastrate, quanto in quello del welfare territoriale”.

Un altro fattore di novità sono gli accordi che superano i confini comunali e si concentrano su diversi temi: la programmazione dei servizi, la promozione della legalità, lo sviluppo e il sostegno al lavoro. Un segnale promettente del 2021, sebbene anche in questo caso valgono le storiche differenze tra territori.

“Quella dell’articolazione tra livelli è una sfida per il sindacato – conclude De Sario -, perché implica un raccordo tra sindacato, le categorie degli attivi e quella dei pensionati, e ci sono più bisogni chiamati in causa. E in effetti nell’ultima assemblea organizzativa è emersa questa spinta a creare proprio dei coordinamenti nelle Camere del lavoro”.   

Anche perché l’azione del sindacato può avere impatti notevoli sui territori e sui cittadini, che sono i diretti beneficiari degli accordi. Con quali interventi? Oltre alle tradizionali azioni nell’ambito delle politiche sociali, sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali, da sempre un pilastro della contrattazione sociale, si va dall’alleggerimento di rette e tariffe scolastiche alla rimodulazione delle aliquote Irpef, dalle borse lavoro alle misure di sostegno al reddito e ai soggetti più fragili, dalla riorganizzazione dei servizi territoriali all’aiuto alle associazioni che consegnano farmaci, vestiario, alimenti. Tra i destinatari delle azioni, i più penalizzati sono stati gli immigrati: se ne 2019 rappresentavano il 37,6 per cento dei beneficiari, nel 2021 si sono ridotti al 16,4.

CONTRATTAZIONE SOCIALE e TERRITORIALE 2021 - VERSO IL TREDICESIMO RAPPORTO

Mercoledì 19 Ottobre 2022 - ore 10 - 14
Cgil Nazionale - Roma - Salone Di Vittorio

Modera: Fulvio Fammoni – Fondazione Di Vittorio
Illustrazione dati 2021: Beppe De Sario – Fondazione Di Vittorio
Intervento: Lorenzo Mazzoli – Segretario Nazionale SPI

Esperienze di analisi del territorio e dei bisogni finalizzata alla realizzazione delle piattaforme

Valentina Fragassi – Segretaria generale Camera del lavoro di Lecce
Mariarita Paggio – Segretaria generale Spi Cgil Umbria
Enrica Valfrè – Segretaria generale Camera del lavoro di Torino
Pippo Di Natale – Segretario Spi Cgil Sicilia
Daniele Di Nunzio – Fondazione Di Vittorio
Intervento: Ida Regalia - Università degli Studi di Milano

Conclusioni: Daniela Barbaresi – Segretaria confederale Cgil nazionale

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