Le educatrici portano al collo un cartello con la scritta #ChiedoAsilo. Qualche bambino che arriva insieme alla mamma o al papà riconosce la sua maestra, apre le braccia e le corre incontro. Sono arrivati in Piazza del Campidoglio sfidando il traffico della capitale, per partecipare al presidio indetto dalla Fp Cgil di Roma e Lazio ieri pomeriggio, 8 novembre, per chiedere all'amministrazione comunale un confronto, fino ad ora negato, sulla situazione allarmante che imperversa negli asili nido capitolini.
Un accordo chiuso al ribasso, con la firma di solo una parte delle rappresentanze sindacali, che ha gettato nel caos le oltre 530 strutture pubbliche che accolgono 12.500 bambini. Meno risorse vuol dire educatrici ed educatori che fanno i conti quotidianamente con un sistema di sostituzioni che si arena, con numeri ingestibili; bambini bisognosi di sostegno che aspettano di riceverlo, perché i professionisti non sono stati ancora tutti assegnati. Significa genitori che devono andare al lavoro più tardi o uscire prima, e attività educative che saltano, trasformando i nidi in un parcheggio per bambini.
La Fp Cgil ha chiesto all'amministrazione comunale di aprire un confronto, per individuare delle soluzioni condivise, a partire dall'ipotesi di chiedere al governo una deroga e investire risorse straordinarie, per garantire continuità e qualità ai servizi educativi per la prima infanzia nella capitale.