PHOTO
Domani, 4 settembre, a Milano e in molti territori della Lombardia riaprono gli asili nido ma non potranno accedervi tutte le bambine e i bambini. Solo un bambino lombardo su 4 vede riconosciuto il proprio diritto a frequentare un nido. Il dato, alla vigilia della riapertura dei servizi, rappresenta una vera emergenza, già denunciata nei giorni scorsi, per l’intero paese, dalla Fp Cgil Nazionale.
“È ora che l'asilo nido sia un diritto e non più un servizio a domanda individuale. Siamo convinti, come mostrano ormai anche tanti studi, che la frequenza di un asilo nido di qualità sia l’unica strada per garantire un vero recupero degli svantaggi di partenza” afferma Lucilla Pirovano, coordinatrice Fp Cgil Lombardia.
L’ultima rilevazione Istat (dati 2016) mostra che sono 194.036 in Lombardia i bambini della fascia 0-3 anni tagliati fuori dal servizio, visto che i posti disponibili, tra nidi pubblici e privati sono 63.989 e bambine e bambini nella fascia 0-3 anni sono complessivamente 258.025.
L’obiettivo dell’Unione Europea è di 33 posti ogni 100 bambini sotto i 3 anni la quota per gli asili nido e i servizi per la prima infanzia. La situazione nella nostra regione è variegata. Riportiamo i dati del livello provinciale, dove solo Milano, e per poco, raggiunge la copertura fissata dalle norme: Milano 33,70; Bergamo 29,70; Monza e Brianza 28,80; Pavia 28,20; Cremona 26,60; Lecco 26,40; Varese 25,70; Lodi 25,10; Mantova 24,70; Como21,90; Brescia 20,80; Sondrio 17,80.
“Ci preoccupa molto uno scenario di così scarse opportunità poiché gli asili nido sono per i bambini un’imperdibile occasione educativa e di socialità che andrebbe garantita in modo capillare, anche per ridurre la stratificazione sociale che ancora oggi si tramanda troppo fra le generazioni, in termini economici, di saperi e di opportunità individuali” continua la sindacalista.
Gli ultimi dati Istat dipingono la Lombardia come l’unica regione al Nord che non ha aumentato l’offerta di asili nido negli ultimi anni ma c’è anche da registrare l’offerta tendenzialmente bassa - quando non nulla -, rispetto agli altri territori, dei comuni montani.
“Anche la misura Nidi gratis realizzata da Regione Lombardia si è rivelata decisamente insufficiente poiché si limita ad abbattere i costi per le famiglie e non fa nulla per aumentare la copertura del servizio: è lì che bisogna agire. Il nuovo sistema normativo 0-6 introduce importanti migliorie in termini di continuità educativa e qualità pedagogica che però sono tuttora inespresse – dichiara Pirovano -. Il precedente governo si è limitato a investire sulle telecamere di videosorveglianza, uno strumento inutile e dannoso. Chiediamo ai decisori politici, nazionali e locali, risorse per aumentare i posti disponibili e per qualificare e valorizzare il personale; chiediamo più asili e nuove assunzioni. Chiediamo di fermare le esternalizzazioni”.