"Contrastare le discriminazioni di genere sul luogo di lavoro non è un semplice proposito, ma un impegno sindacale concreto. Il coraggio della lavoratrice, il sostegno dei colleghi e la determinazione del sindacato hanno portato a una sentenza importante per il rispetto della dignità e dei diritti. A dimostrarlo, una sentenza del Tribunale di Roma, del 17 giugno, su una causa intentata dalla Funzione pubblica Cgil Roma e Lazio per condotta discriminatoria nei confronti di una lavoratrice di Zètema, Progetto cultura, la partecipata del Comune di Roma che gestisce servizi e attività culturali". Così Fp Cgil nazionale e Fp Cgil di Roma e Lazio.
"La sentenza – osserva il sindacato – riconosce con nettezza la discriminazione di genere. La lavoratrice subiva dal 2016 vessazioni mai risolte, che l'hanno indotta, attraverso il sostegno dei nostri legali, a chiedere l'intervento del giudice per mettere fine al susseguirsi di azioni pesantissime e lesive della sua dignità". La dipendente subiva, come recita la sentenza riportata dal sindacato, "continui apprezzamenti di natura sessista, legati al proprio aspetto fisico, appellativi offensivi e misogini, oltre al demansionamento delle attività. Le venivano negate ferie e straordinari e non era coinvolta in nessuna attività, nonostante chiedesse ripetutamente ai propri responsabili l'assegnazione di mansioni di sua competenza".
Da qui, l'intervento del sindacato e il ricorso al giudice: "La preziosa testimonianza di colleghi, donne e uomini, che hanno assistito ai gravissimi episodi, dei quali la dipendente è stata vittima, insieme al sostegno della Cgil, i cui legali hanno curato la causa, hanno consentito alla lavoratrice di veder riconosciuto il torto subìto e ripristinata la propria dignità. Ringraziamo la lavoratrice per il coraggio che ha avuto di rivolgersi al sindacato per denunciare le discriminazioni subìte. Noi abbiamo messo il massimo impegno perché si facesse giustizia. Non si può in alcun modo tollerare che per questioni di genere si venga discriminati sul posto di lavoro. Per noi, questa è una battaglia di civiltà", concludono le due sigle.