Due mesi di cassa integrazione, poi l’annuncio a sorpresa: si chiude. Giovedì 9 gennaio la Xilopan di Cicognola (Pavia), storica azienda produttrice di pannelli di legno truciolari per l’industria del mobile, acquistata nel 2022 dalla holding Hc della famiglia Caspani, ha annunciato la dismissione dell’attività.

“L’azienda - spiega il segretario generale Fillea Cgil Pavia Massimo Vidal - ci ha comunicato che dopo il 19 gennaio non chiederà più il rifinanziamento della cassa integrazione ordinaria, ma che avvieranno le pratiche per la dismissione dell’attività e il licenziamento collettivo dei lavoratori”.

Per i 71 dipendenti, in cassa integrazione da metà novembre a causa di un fermo di produzione per mancanza di lavoro, l’orizzonte sembra nerissimo, visto che l’azienda ha già affidato a uno studio milanese l’incarico di curarne la liquidazione. L’ammortizzatore sociale in essere scade domenica 19 gennaio, il giorno dopo scatterà il licenziamento collettivo. Domani (mercoledì 15 gennaio) si terrà, presso il consiglio comunale, un’assemblea con lavoratori, sindacati e istituzioni per discutere di possibili soluzioni alternative.

Da alcuni anni l’azienda si trovava in difficoltà. Nel 2022 venne acquistata dalla famiglia Caspani (allora socio di minoranza di Xilopan) mediante la holding Hc. In due anni era riuscita ad aumentare il proprio fatturato e a estinguere i debiti con banche, Inps e Agenzia delle entrate addirittura in anticipo rispetto a quanto previsto dal concordato preventivo ottenuto nel 2019 dalla precedente proprietà (la famiglia Montanari di Reggio Emilia). Nel dicembre 2023, inoltre, aveva acquistato un’area dismessa accanto allo stabilimento in vista di una futura espansione.

“Ci hanno spiegato che i costi di produzione sono troppo elevati rispetto ai ricavi”, aggiunge il segretario generale Filca Cisl Pavia Mario Cavaliere: “La situazione è drammatica, il territorio si sta indebolendo ulteriormente dal punto di vista industriale. Metteremo in campo tutto ciò che è possibile per tutelare i dipendenti”.

Dal giorno della chiusura, prevista per il 20 gennaio, ci saranno poi altri 75 giorni per il confronto tra azienda e sindacati. Fillea e Filca spingono per avere ancora un anno di cassa integrazione straordinaria, in modo da guadagnare tempo per una possibile riconversione. Qualora questa prospettiva non fosse accettata, ai lavoratori resterebbero soltanto i due anni dell’indennità di disoccupazione (Naspi), che dovrebbe aggirarsi sui 1.300 euro al mese.