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Continua senza sosta la grande protesta dei lavoratori della Whirlpool: stamani (3 novembre) in centinaia hanno occupato la stazione centrale di Napoli. Gli uomini e donne hanno stazionato lungo le banchine dei binari, in cui arrivano e partono i treni dell'alta velocità. Il servizio è stato rallentato per un breve periodo per evitare rischi per i manifestanti, ma poco dopo le 11 è tornato alle normalità. Lo riferiscono le agenzie di stampa.
Gli operai hanno scandito molti slogan: tra questi "Napoli non molla", "Lavoro, lavoro" e "Vergogna, vergogna" contro la decisione della chiusura. Hanno voluto sottolineare che la battaglia per tenere aperto lo stabilimento di via Argine non si è conclusa con la decisione aziendale, che ha confermato la dismissione del sito a partire dal 1° novembre. I manifestanti hanno poi lasciato la stazione e si sono diretti verso il centro direzionale.
"È necessario che il governo passi dalle parole ai fatti, dando conseguenza alle dichiarazioni fatte, e costringa Whirlpool a riprendere l'attività produttiva nel sito di via Argine". Lo ha detto il segretario generale della Fiom Cgil Napoli, Rosario Rappa, partecipando alla manifestazione. "La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Whirlpool di Napoli continua e si intensifica. La tensione sta crescendo", ha aggiunto. Se una svolta non avverrà in tempi brevi, infine, "il rischio è che la vertenza possa precipitare in questione di ordine pubblico, di cui non hanno bisogno nè i lavoratori della Whirlpool, nè la città di Napoli".
Il 31 ottobre è stato, secondo l'azienda, l'ultimo giorno di Whirlpool a Napoli. Nelle stesse ore si è svolta l'assemblea pubblica aperta a tutte le forze sociali della città, indetta dalle Rsu Fim, Fiom e Uilm. In 200 si sono riuniti nel salone dell'azienda, che aveva già inviato la comunicazione ufficiale di cessazione delle attività nell'edificio ai dipendenti. Una trentina di operai ha trascorso la notte nello stabilimento, riscaldandosi con bracieri improvvisati con cesti difettosi che non sono stati utilizzati per la produzione di lavatrici. Una giornata che ha lanciato un messaggio preciso: finché la produzione non riparte la vertenza resta aperta.